My cinematic life
Roma è la città del cinema. O forse no. Perchè poi si finisce sempre per pensare a Venezia, al festival che è così bello mentre nella capitale fanno solo la Festa del cinema, che nasce come imitazione e quindi non può avere il livello dell'originale. Ma qui si respira un'aria diversa, si vive tra le ambientazioni di pellicole che hanno segnato la storia, non è raro imbattersi in qualche lavorazione in corso. Anche senza spingere in fondo alla metro fino a Cinecittà.
Nella via sotto casa hanno girato I soliti ignoti, dietro accanto al gazometro Le fate ignoranti. Giusto perchè Ozpetek abita dall'altra parte del ponte e non voleva fare troppa strada per andare sul set. Tra le due location la casa di Muccino, poco lontano quella di Santamaria. Perchè la nuova generazione di attori e artisti preferisce vivere appena fuori dal centro, dove la notte è viva e piena di locali.
Intanto in questi giorni continuano le riprese del film che porta Roma a fare i conti con un passato scomodo: Il grande sogno, regia di Michele Placido, una sorta di racconto del '68 e della rivoluzione giovanile. Imperdibili le scene che si stanno realizzando nei pressi della facoltà di architettura, dove tutto prese il via quarant'anni fa. Manifestazioni, occupazioni, scontri tra polizia e studenti, rigorosamente in abito lungo e cappotto sotto il sole di fine estate. Capelli alla Beatles, pantaloni di velluto e occhiali squadrati, un tuffo nel passato che per pochi giorni rivive nella città che lentamente si sveglia al ritorno dalle vacanze.
Nella via sotto casa hanno girato I soliti ignoti, dietro accanto al gazometro Le fate ignoranti. Giusto perchè Ozpetek abita dall'altra parte del ponte e non voleva fare troppa strada per andare sul set. Tra le due location la casa di Muccino, poco lontano quella di Santamaria. Perchè la nuova generazione di attori e artisti preferisce vivere appena fuori dal centro, dove la notte è viva e piena di locali.
Intanto in questi giorni continuano le riprese del film che porta Roma a fare i conti con un passato scomodo: Il grande sogno, regia di Michele Placido, una sorta di racconto del '68 e della rivoluzione giovanile. Imperdibili le scene che si stanno realizzando nei pressi della facoltà di architettura, dove tutto prese il via quarant'anni fa. Manifestazioni, occupazioni, scontri tra polizia e studenti, rigorosamente in abito lungo e cappotto sotto il sole di fine estate. Capelli alla Beatles, pantaloni di velluto e occhiali squadrati, un tuffo nel passato che per pochi giorni rivive nella città che lentamente si sveglia al ritorno dalle vacanze.
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