Tre pensieri di inizio anno
Fra poche ore sarà l'alba della prima domenica dell'anno. Non si tratta di un giorno particolare, nè si celebra una qualche ricorrenza, nè è successo alcun avvenimento degno di essere ricordato. Eppure mi piacerebbe fissare questa domenica nella mente come un giorno abitudinario, carico di una bellezza semplice, dato dalla città che silenziosa si distende nel freddo invernale.
La notte è piena di musica. Ho scoperto di abitare sopra un pub, che avevo intravisto passeggiando, e che ora ritrovo curiosamente sotto la finestra di casa. Voci allegre si mescolano a sbadigli e a una selezione di rock anni ottanta. Un suo confuso, piacevole, sommesso. Una macchina di tanto in tanto irrompe con un fruscio di marce tirate e foglie che scricchiolano.
Domani è l'ultimo giorno in scena per lo spettacolo che ormai mi accompagna da tre mesi. E che mi ha segnato, nel bene e nel male, portandomi forse a scelte non così semplici. Vedrò le quinte, gli oggetti, sciogliersi lentamente per lasciare spazio al palco vuoto. E nella notte crescerà una nuova scena, un nuovo ambiente, che mi convolge in modo differente, che piano piano mi induce a riaprire il cassetto dei sogni e a scegliere il più bello, il più nascosto.
Un susseguirsi di sensazioni non mi da pace. Non cerco certezze, risposte, segnali. Ma nulla è chiaro o definito. E capire quali siano i passi da muovere in questo inizio d'anno è un'impresa dal risultato incerto.
La notte è piena di musica. Ho scoperto di abitare sopra un pub, che avevo intravisto passeggiando, e che ora ritrovo curiosamente sotto la finestra di casa. Voci allegre si mescolano a sbadigli e a una selezione di rock anni ottanta. Un suo confuso, piacevole, sommesso. Una macchina di tanto in tanto irrompe con un fruscio di marce tirate e foglie che scricchiolano.
Domani è l'ultimo giorno in scena per lo spettacolo che ormai mi accompagna da tre mesi. E che mi ha segnato, nel bene e nel male, portandomi forse a scelte non così semplici. Vedrò le quinte, gli oggetti, sciogliersi lentamente per lasciare spazio al palco vuoto. E nella notte crescerà una nuova scena, un nuovo ambiente, che mi convolge in modo differente, che piano piano mi induce a riaprire il cassetto dei sogni e a scegliere il più bello, il più nascosto.
Un susseguirsi di sensazioni non mi da pace. Non cerco certezze, risposte, segnali. Ma nulla è chiaro o definito. E capire quali siano i passi da muovere in questo inizio d'anno è un'impresa dal risultato incerto.
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