L'onda
GIORNO 40, VANG VIENG, LAOS
Tante cose programmate sono destinate a saltare. Un po' perche' talvolta si sottovalutano le condizioni, o si crea un'aspettativa esagerata nei confronti di certi momenti. Ogni giorno, ogni periodo della vita, vive in funzione di un'attesa, di un evento programmato, di una contingenza. E, per quanto se ne possano valutare aspetti positivi e negativi, pro e contro, non si e' mai abbastanza vicini da far coincidere il pensiero con il reale.
E poi, a volte, le cose cambiano solo perche' si finisce per dare ascolto a una sensazione. All'istinto. O, come mi piace dire, per seguire l'onda.
Qualche nuovo amico si sposta a Vang Vieng. E' l'onda che si muove, e' quel trend immotivato che fara' di quella particolare citta' un posto migliore da vivere nei prossimi giorni. Poco importa che non sia nei programmi. Si va.
Ed ecco come si ritrovarono a rimirar il paesaggio dal picco di una montagna due italiani, un'olandese, un neozelandese, una tedesca, che neppure nella migliore delle barzellette. Tutti spinti da una sensazione, piu' che da un programma. Mossi da quell'onda silenziosa che rimbalza in quest'angolo di mondo.
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