Palla al centro
Da oggi ho ventotto milioni di clienti. Punti vendita, centri assistenza, rivenditori. Calciatori come testimonial e il marchio sulla Ferrari campione del mondo. Certo, non è tutto mio. Anzi, per essere onesti di mio non c’è proprio niente. Ma quando accendo il computer so di dover aspettare parecchio prima che il sistema carichi ventotto quasi ventinove milioni di contatti. Si, potrei anche semplicemente dire che ho iniziato a lavorare, ma non farebbe lo stesso effetto. Non dirò per quale grande azienda, anche se in fondo si è capito. Una qualche multinazionale delle comunicazione, settore assistenza clienti.
Ed ecco un mondo sconosciuto che si apre. Segreti meccanismi e strategie commerciali, marketing e nuove tecnologie. Due settimane di formazione per poter essere in grado di muovere i primi passi. E capire presto come funziona questo circolo vizioso di corsi e agenzie interinali.
Esistono fondi creati dalle pubbliche amministrazioni per finanziare la formazione e la specializzazione di futuri lavoratori. Insomma, lo stato paga un’azienda per insegnare il mestiere a qualche giovane disoccupato. L’azienda al termine del corso assume i lavoratori con contratto a termine, un mese, due settimane, non si sa bene quanto per coprire una sua necessità. Al prossimo giro assumerà gli stessi giovani, già formati ed esperti. E invece no. Perchè altrimenti non incasserebbe il contributo statale. Quindi spazio ad altri nullafacenti senza esperienza. Guadagna l’azienda che assume e licenzia quando vuole, guadagna l’agenzia che fa da tramite tra domanda e offerta. E il lavoratore si ributta nella mischia.
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