giovedì, aprile 24, 2008

I favolosi anni ottanta

Quant´erano belli i favolosi anni ottanta. La discomusic, gli abiti esagerati, una sorta d´idea della societa´ che si mostra e si esibisce, si circonda di status symbol, di oggetti inutili che tutti devono avere. Uno stile di vita che risplende nel momento stesso in cui si esaurisce, con tanto di battito di mani finale e velata malinconia.

Ecco perche´ ritrovarsi i favolosi anni ottanta sotto gli occhi da solo la sensazione di polvere sul viso, colori sbiaditi sulla pelle, tristezza nel cuore. Mi e´ successo camminando tra le vie del mercato di una qualche citta´ dell´est. Dove tutto sembra essersi fermato ai favolosi anni ottanta. E dove l´ aggettivo favoloso riesce solo ad essere una perfida ironia.
Una donna ha il fazzoletto in testa, il volto segnato, e sul carretto decine di pupazzi fosforescenti, accesi, improbabili. Un uomo vende cd dalle copertine ingiallite dal sole, accanto a banchi di verdura dove tutto e´ coperto di terra. Come se nulla cambiasse da quando una carota e´ immersa nel suolo a quando arriva sulla tavola: un´ immagine d´altri tempi che mi riporta alla realta´ della citta´ nella quale mi trovo. E mi fa dimenticare quella fila di bancarelle di giubbotti di pelle cosi´ dannatamente anni ottanta.

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