Paris!
Sono partito. Senza troppi ripensamenti, senza sapere bene cosa ho messo in valigia. Che valigia non è, ma una casa ambulante, uno zaino che sarà tutto quello che ho per un mese. E' veramente incredibile il giorno dopo aver fatto un trasloco dalla casa di Bologna, tra pacchi borse e sacchetti, vedere l'armadio pieno e uno zaino con il nulla, l'indispensabile. Una sorta di compendio dell'anticonsumismo, nel quale ogni oggetto è simbolico, ogni abito funzionale.
Ho viaggiato una notte per risvegliarmi sulle sponde della Senna, ho camminato una giornata a dispetto della metropolitana che nascosta avvolge le viscere della città. Mi sento bene.
Commosso forse, di fronte alla spiritualità di Notre Dame, incuriosito di fronte a una tazza di caffè cosi' grande che mi terrà sveglio per giorni. Spero di perdere presto quella coscienza che mi costringe a continui paragoni, a confronti, rispetto all'Italia nella quale vivo. Spero di non essere un turista, ma un viaggiatore.
L'ostacolo maggiore, prendere e andare via, è superato. Ora devo imparare a scrivere con questa tastiera francese con le lettere scombinate. E lasciare che il vento che non mi da tregua diventi solo un compagno di viaggio.
2 commenti:
scusa se commento ancora, forse sono troppo annoiante. ma questo post è davvero bellissimo. hai reso in poche parole il senso vero del tuo viaggio e hai toccato con discrezione alcune caratteristiche di parigi. che..e qui mi vanto...posso dire di conoscere abbastanza. bravo alle, buon viaggio e attento alle tastiere scombinate..io ne so qualcosa.
il Fritte
Grazie Philipp!
E' veramente una città splendida, da scoprire ogni giorno...
Sta andando tutto alla grande, spero di avere l'occasione per nuovi aggiornamenti. Viva la gazza in paris. Ale
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