Un giorno giravo su internet, qualche sito di annunci di lavoro, decine di curriculum spediti qua e la. Poco tempo dopo ricevo una telefonata: una gentile segretaria vuole fissarmi un colloquio. Non faccio troppe domande, lei non entra nei dettagli, e la mattina seguente mi ritrovo seduto in una sala d'attesa, tra giovani disoccupati, donne di mezza età, qulache neolaureato. E con un sorriso scopro che nessuno conosce il motivo per il quale si trova lì. Provo a parlare con la segretaria, e ne nasce un colloquio degno di un film di Nanni Moretti: faccio cose, vedo gente, cerchiamo diversi ruoli, attività di supporto a ulteriori sviluppi. Non capisco, proprio non capisco. Lei mi dice che non vorrebbe darmi informazioni sbagliate, in fondo lei si limita a rispondere al telefono e fissare appuntamenti. Certo, penso io, normalissimo non conoscere cosa succede oltre la porta dell'ufficio a fianco.
Fatto sta che inizia il colloquio: e dopo venti minuti ancora non comprendo il lavoro che dovrò svolgere. Importanza, comunicazione, qualità, parole svuotate del loro senso se non si legano a qualcosa di concreto. Solo nel finale, colpo di scena. Vendita a domicilio di aspirapolveri, con tecniche di raggiro e truffa. Fissare un appuntamento spacciandolo per un intervento gratuito di igienizzazione, convincere il malcapitato che ha una casa infestata dagli acari e vendergli l'ultimo ritrovato della scienza in fatto di pulizia. A un prezzo di tremila euro, che possono poi essere anche duemila o mille a seconda di quanto è sveglia la preda. Prezzo di listino duecentonovanta euro. Il prodotto si chiama Kyrby, la società fantasma qui a Bologna Techdrive, statene lontano.
----- p.s. Che sia successo realmente a me oppure no poco importa. Il fatto è che ogni giorno la truffa continua, perciò prestate attenzione. Ah, dimenticavo: ogni riferimento a nomi o persone realmente esistenti è puramente casuale. O forse no.