domenica, gennaio 30, 2011

La mia casa ambulante

GIORNO 8, MERIDA, VENEZUELA

La mia casa ambulante avra' ancora due gambe, e i miei sogni non avranno frontiere.
Per fortuna ogni tanto mi tornano in mente frasi come questa. Che ridanno carica. Vita. Che tolgono quel velo di stanchezza.
Giornata difficile. Va detto che la prima settimana di ogni viaggio e' sempre la meno semplice da affrontare. Il corpo non e' abituato. La testa non assimila. Il cuore non si spoglia delle sue vesti europee facilmente. L'occhio cerca sempre il confronto, la differenza. Meglio noi, meglio loro.
Giornata difficile, appunto. Iniziata con 5 bolivares in tasca. Contanti finiti. A conti fatti, un euro e qualche cosa. Due spesi per una scheda telefonica. Uno per un quarto d'ora su internet. E basta.

Perche' va detto che i prezzi qui sono forse piu' alti che in Europa. Per darvi un'idea, un menu' da McDonald's costa 44 bolivares. Che sono quasi nove euro. Le uniche cose sulle quali si risparmia: autobus, telefono, benzina. A livello incredibile, poco meno di un euro per fare un pieno. Ma, evidentemente, io non vado avanti a benzina.
Quindi tutto fermo. Niente soldi, niente cibo. Bancomat e carta vuote per assurdi tempi bancari.

La lunga attesa. Il ragazzo che dovrebbe ospitarmi ha il telefono staccato. Capita. Mi siedo a leggere. Cavie, di Chuck Palahniuk, partito dall'Italia. Due capitoli e una chiamata inutile. Due capitoli e un giro in citta'. Due capitoli e razioniamo l'acqua, perche' costa e quella delle fontane non si puo' bere.
Le pagine scorrono. La quarta di copertina incombe.
Poi la sera verso il terminal degli autobus. Ennesimo tentativo a uno sportello bancomat, e questa e' la volta giusta. Ma ormai c'e' troppa strada tra la citta' e il sottoscritto. Cena al volo e un biglietto d'autobus per San Cristobal, alle tre del mattino.
Questa notte si fanno le ore piccole.

1 commento:

Anonimo ha detto...

E io a sbattermi di domenica sera per cercare di trovare un modo per mandarti gli euri...