Blocchi di partenza
GIORNO 1, CARACAS, VENEZUELA
Atterro quasi senza rendermene conto. La notte precedente non ho dormito. Forse per i preparativi, per l'emozione, l'indecisione. Su quello che e' necessario e quello che non lo e'. Ho trovato qualcosa da fare fino alle cinque del mattino. Poi via, in aeroporto. Con un soddisfacente bagaglio a mano. E basta. Sette chili e duecento grammi.
Atterro quasi senza rendermene conto. La notte precedente non ho dormito. Forse per i preparativi, per l'emozione, l'indecisione. Su quello che e' necessario e quello che non lo e'. Ho trovato qualcosa da fare fino alle cinque del mattino. Poi via, in aeroporto. Con un soddisfacente bagaglio a mano. E basta. Sette chili e duecento grammi.
E in un attimo Madrid. Aeroporto immenso. Mezz'ora di cammino per arrivare al terminal U.
E via di nuovo, si decolla. Sonno. Penso di aver dormito per piu' di meta' oceano atlantico. Ricordo a tratti un hamburger che galleggia in un pure' di spinaci. Una camminata lungo le cinquanta file di passeggeri. Una tazza di caffe'.Un film annunciato del quale non ho visto neppure un fotogramma.
Quando mi risveglio per l'ennesima volta il display segna un puntino rosso sulla costa venezolana. Caracas. L'inizio di un viaggio.
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