Preparativi
Difficile pensare alla partenza. Ai preparativi. Cose da portare, lasciare, spazi da riempire, situazioni da immaginare. Poco importa di quell’accozzaglia di oggetti più o meno accessori delle nostre vite che finirà nello zaino. La catena è sempre uguale, scarpe mutande giacca magliette, in ordine quantità e aspetto più o meno variabile a secondo dello stato d’animo e del clima. Lo zaino impone il suo limite, fisico, fatto di tela e cerniere. E’ lo stesso di tanti altri viaggi. Quaranta litri, un volume che passa anche come bagaglio a mano. Il necessario con un certo margine di tolleranza, agile e sempre a portata di mano. Pochi problemi di scelta. Anche perché, piuttosto che le cose, sono altri i dettagli capaci di fare la differenza.
Intanto la musica. Cosa mettere nel lettore, quale sensazione lasciar risuonare nelle cuffie in filigrana col mondo circostante. Con i rumori di un paese sconosciuto. Poi i pregiudizi. Quali lasciare a casa, quali difendere ostinatamente e sfoggiare con noncuranza ai quattro angoli del globo. E le risposte, più che le domande. Credo non saprei rispondere a chi mi chiedesse: perché questo viaggio?
Mi piacerebbe dire semplicemente perché il mondo è grande, e c’è molto più di quanto possiamo immaginare da vedere là fuori. Ma forse la realtà è che si tratta di un profondo atto di egoismo. E’ per Trovarsi senza contatti, quotidianità, spazi, luoghi e costumi conosciuti. Messo a nudo, perso. Per vedersi realmente. E conoscersi un po’ di più.
2 commenti:
Caro Alle,
dopo questo bellissimo post e dopo l’altrettanto bella “Premessa #6”, puoi stare certo che, come in passato, sarò uno dei tuoi lettori più attenti e appassionati! Attendo i tuoi prossimi interventi... Nel frattempo buona India!
E.R.
Grande Roma!!!
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