GIORNO 9, CUCUTA, COLOMBIA
Difficile spiegare una serie di avvenimenti da telefilm poliziesco degli anni settanta. Diciamo solo, risveglio a San Cristobal, vicino alla frontiera. Autobus per Cucuta, Colombia. Zona malfamatissima nei pressi della stazione e un poliziotto con un fucile a canne mozze. Giro in centro, mi siedo al parco. Prende fuoco una macchina.
Poco dopo mi si avvicina un ragazzo che vende cd. Si parla del piu' e del meno. Se ne va e se ne avvicina un altro. "Non ci devi parlare con quello, non hai visto che ha una basetta lunga e una corta? E' il riconoscimento dei membri della banda degli Airones." Ok, volevano rubarmi lo zaino e stavano saggiando il territorio. Il tipo mi offre anche un caffe', almeno non e' andata del tutto male.
Grazie. Me ne vado, torno alla stazione degli autobus. Non e' la citta' giusta. Vado a Bucaramanga. Almeno dormo in viaggio. C'e' un servizio passeggeri, che e' piu' o meno un taxi, in partenza. Sono 40.000 pesos. E e' ufficiale, il mio bancomat non funziona.
"Signori, questo e' quanto vi posso dare". Cavo dalle tasca l'inimmaginabile. 10.000 pesos, 70 centesimi di euro, 4 bolivares, una caramella. Affare fatto.
Salto in macchina, saranno duecento chilometri. L'autista e' un disgraziato. Come tutti quelli che guidano su questa strada, che e' fatta di tratti d'autostrada e carraie di montagna. Sorpassa un camion in curva in prossimita' di un ponte. Fa volare un pedone con il semplice movimento dell'aria. Poi, uno scoppio. Abbiamo bucato.
Fermi nella notte, in un buio cosi' buio che e' difficile da immaginare, senza corsie d'emergenza. Ok, uno si sbraccia verso i camion che arrivano lanciati con le loro luci led. Uno illumina la macchina con la torcia. Uno cambia la ruota. Uno prega.
Inizia a piovere. La nuova ruota e' un po' piu' grande e quindi sbatte contro il parafango. Andiamo in giro facendo il rumore di un Ciao. La polizia ci ferma solo tre volte per controllare il bagagliaio. Al gran premio della montagna ci saranno zero gradi, ci fermiamo a comprare una tanica di benzina, un caffe' e un pezzo di formaggio. Il gestore e' infatti contrabbandiere, barista e produttore tipico.
In compenso Bucaramanga e' un'altra Colombia. Bella, ordinata, precisa. E soprattutto tranquilla.