Appunti rovesciati
Sera. La città irremediabilmente italiana, turisti e solo turisti. Tramonto. Luna Rossa in finale. Il pomeriggio al porto e il vento in faccia. Il sole che preannuncia l’estate, all’orizzonte macchie colorate di asciugamani sulla spiaggia. Incontri, Filippo in visita dall’Italia e la leggenda Paul Cayard che passeggia tra le basi degli equipaggi. Gli spagnoli che ci credono, fino in fondo. Mattina. Opaca, sonnolenta, domenica. Notte fonda. Chilometri come tenaglie nelle gambe. Gente per le strade fino all’alba di un nuovo giorno, festa affollata in appartamento, ultimo bottelleon alla playa. Un ambulanza e polizziotti molesti. Bottiglie, sabbia e sangria. Cena di pizza e tortilla. Viaggi metropolitani, un’aeroporto che mi aspetta.
Lo strano desiderio di rivivere al contrario tutto quello che è successo dall’inizio dell’anno, dal primo post di questo blog, dal primo giorno in una nuova splendida città. E semplicemente rallentare tutto, per avere il tempo di capire l’attimo prima che sia trascorso.
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