Vamos a la playa
GIORNO 32, PUNO - LAGO TITICACA, PERU'
Ci sono la spiaggia, le panchine, i chioschi dei gelati. Ma non e' la riviera adriatica. L'aria e' quella frizzante di una mattina da settimana bianca, le palme lasciano il posto agli aghi d'abete che pungono l'acqua. Quasi quattromila metri e un lago del quale non si vede la fine.
La mattinata ha inizio con un'escursione alle leggendarie isole galleggianti del lago Titicaca, abitate da simpatici andini che vivono di pesca e turismo. Nei loro abiti sgargianti e con i cappelli piccoli appoggiati sul capo non sembrano essere troppo a disagio di fronte alla nostra barca da arrembaggio carica di cileni e macchine fotografiche.
I simpatici andini viaggiano sul lago con le loro barchette e trainano enormi zolle di una pianta che galleggia sull'acqua e si circonda di terra e radici. Le legano assieme, fanno un bel pavimento di canne e bambu', e vivono tranquillamente pescando e intrattenendo i turisti. Se il vicino non e' particolarmente socievole, nella notte tagliano l'isola in due e se ne vanno galleggiando.
Il problema e' che i simpatici andini sono un po' troppo simpatici. Ernesto, il presidente dell'isola, ci porta a fare un giro con la sua barca. La sua Mercedes Benz, dice lui. Le donne intanto cantano per salutarci, in aimara, la lingua tradizionale. E concludono con un notevole riarrangiamento di 'Vamos a la playa' per voci e percussioni.
Vittime e protagonisti di un turismo ottimizzato, i simpatici andini riprendono la loro quotidianita', esercitandosi nell'intero repertorio dei Righeira e stendendo i loro vestiti sgargianti alla vista dei turisti.
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