New economy a due ruote
Finalmente ho una bicicletta. Una grande conquista, che porta il tragitto da casa al porto America’s Cup a meno di dieci minuti. Trovata la notte scorsa al leggendario mercato clandestino, luogo senza tempo che appare all’alba proprio di fronte al Mestalla, lo stadio del Valencia. Vestiti, lettori dvd, orologi, frullatori, esposti tra scatoloni e coperte, carrelli della spesa e macchine scassate. Una sorta di ritrovo abituale, con tanto di controllo veloce della polizia, che sembra essere ormai rassegnata a questo genere di episodi. Ogni tanto qualcuno scappa, si nasconde, ma in generale l’atmosfera è rilassata e gli studenti squattrinati arrivano numerosi ancor prima dell’alba.
Ci sono tante biciclette qua e la, i venditori ti accolgono con un tronchesino in mano, e già penso che la bici che sto comprando deve essere passata per cento persone prima di arrivare a me. Probabilmente non l’ho proprio comprata. E’ da considerarsi più come una tassa di noleggio, un diritto all’uso prima che venga rubata nuovamente e immessa nel mercato. Sono le leggi della new-economy, flessibilità e precarietà del lavoro. Il ‘venditore’ mi elenca subito le bellezze del prodotto: è di qualità, ha addirittura il cambio sul manubrio, cavalletto funzionante, parafango. Mi complimento con lui, ha scelto bene e sa promuovere la sua merce. Dovrebbe fare una televendita. Insiste nel farmi sentire come suona bene il campanello, mi dice che ha fretta perchè in giro c’è la polizia e lui non ha la licenza per vendere. Ma dai? Altra scampanellata. Fretta. Campanello. Affare fatto e se ne fugge nella notte.
Pedalo nell’oscurità, attraverso ponti e strade, accelero fino a 88 miglia, quanto basta per viaggiare nel tempo. E’ la prima volta che mi evito mezz’ora di camminata.
Ci sono tante biciclette qua e la, i venditori ti accolgono con un tronchesino in mano, e già penso che la bici che sto comprando deve essere passata per cento persone prima di arrivare a me. Probabilmente non l’ho proprio comprata. E’ da considerarsi più come una tassa di noleggio, un diritto all’uso prima che venga rubata nuovamente e immessa nel mercato. Sono le leggi della new-economy, flessibilità e precarietà del lavoro. Il ‘venditore’ mi elenca subito le bellezze del prodotto: è di qualità, ha addirittura il cambio sul manubrio, cavalletto funzionante, parafango. Mi complimento con lui, ha scelto bene e sa promuovere la sua merce. Dovrebbe fare una televendita. Insiste nel farmi sentire come suona bene il campanello, mi dice che ha fretta perchè in giro c’è la polizia e lui non ha la licenza per vendere. Ma dai? Altra scampanellata. Fretta. Campanello. Affare fatto e se ne fugge nella notte.
Pedalo nell’oscurità, attraverso ponti e strade, accelero fino a 88 miglia, quanto basta per viaggiare nel tempo. E’ la prima volta che mi evito mezz’ora di camminata.
...
2 commenti:
Ah Ritorno al Futuro dei poveri!!!
Secondo me andava davvero di fretta per la licenza...
P.S. Ale, faccio pubblicità occulta... Sab 10 marzo h. 23.30 MEGA BOTELLON EN LA PLAYA!!! Parada Tranvia Eugenia Vines, en frente al Pans & Company...traed el mundo!!!!
ALEALEALE
http://alealeale82.spaces.live.com
Beh mi sembra il minimo! Invito aperto a chiunque passi per Valencia e vuole festeggiare!
Posta un commento