Slow thinkin'
Solo qualche immagine, strade piene di gente, una montagna di piatti da lavare, il fumo dei fuochi che passa attraverso la tapparella. Ho fatto troppe volte lo stesso sogno. Questo sicuramente. Sempre con forme e colori diversi, come piccoli cortometraggi di tanti registri sullo stesso racconto. Sono stato annebbiato e raffreddato, non mi sono neanche accorto di come da un momento all’altro siano cessati botti, esplosioni, petardi e fuochi d’artificio. Ecco, forse è proprio questo ciò che mi tiene sveglio: il silenzio. E’ come se finita la festa mi fossi resettato, riavviato per un blocco del sistema.
Intanto oggi si laurea un caro amico e io sono bloccato qui ancora qualche giorno, ultimo nella marea umana che lentamente defluisce da Valencia verso l’Italia dopo Las Fallas. Forse è questo che mi tiene sveglio: essere lontano in questi giorni, riflettere su tutti i progetti che andranno portati a termine, desiderare forse per la prima volta che il tempo passi più in fretta. Perchè in fondo siamo viaggiatori in una sala d’attesa, che non sanno pensare al presente, ma solo al cammino che li attende. Senza sapere come sarà.
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