sabato, marzo 24, 2007

Mezze stagioni

Dicono che non ci sono più le mezze stagioni. Ma la frazioni secondo me sono rimaste lo stesso. Nel senso che ora, appena dopo un dodicesimo di primavera, sta facendo un ottavo d’inverno. Torna il freddo quando già avevo messo via la giacca per prendere il costume e sdraiarmi in spiaggia. Non mi è chiaro cosa sta succedendo, fino a qualche anno fa mi sembrava tutto semplice, lineare.
Adesso non riesco mai a capire qual è il momento in cui cominciano a cadere le foglie degli alberi. O quando tornano sugli alberi. Cammino e da un giorno all’altro vedo tutte le foglie per terra. Forse cadono tutte insieme, di notte, per non dare fastidio. Così come non mi accorgo quando sbocciano i fiori. Però questo lo vedo che non lo fanno tutti insieme. E non sempre nello stesso periodo dell’anno. Quest’anno però vedo boccioli e germogli spaventati dal gelo, spuntati in un soleggiato gennaio; a casa ha addirittura nevicato, forse questo non sarà un buon anno per fiorire.

Quand’ero bambino e abitavo in montagna era come vivere in simbiosi con la natura, sentire prima ogni piccolo cambiamento. C’erano alberi dai nomi singolari: abete rosso, pino cembro, larice. Che è un pino che perde le foglie o meglio, gli aghi. Le betulle con la corteccia bianca, e i boschi piano piano d’autunno diventavano gialli, arancioni, rossi. D’inverno si vedevano solo le macchie verdi delle conifere nell’immensità della neve. Poi primavera, estate, colori e profumi, fiori e prati. E poi si ricominciava con una regolarità rassicurante, tutto al proprio posto, tutto preciso, giacchetta, giacca, cappotto, piumino. Sarà che adesso non distinguo un albero da un cartello stradale, ma a volte è difficile orientarsi tra sconvolgimenti climatici. Fra mesi che non hanno più senso nella loro successione.
Intanto questa notta mi rubano un’ora, con la scusa dell’ora solare ora legale. Me la ridaranno solo fra sei mesi, in chissà quale nuova stagione.
...

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Un rimprovero: perchè non mi hai mai detto di questo blog???
Una critica costruttiva (da uni che non ne sa!): sei un grande, e devo ammettere inaspettato, scrittore. Ma a mio parere hai un unico difettuccio: non si riesce a capire dove vuole arrivare il tuo discorso. Pensandoci forse è giusto anche così: nessuno di noi sa bene dove lo porta la nostra vita, la scrittura può essere una sintesi di tutto ciò!
Buon proseguimento valenciano!
Dadde

Ale451 ha detto...

Ciao Dadde! Si, alla fine non capisco mai dove sto andando... è più un modo per avere traccia di quello che passa, per fissare qualche sensazione. Ciao