Senza tempo
Oggi è come se non fosse esistito. Orari sballati, stanchezza, niente lezioni, studio, divertimento. Caldaia rotta con conseguente doccia gelata e piatti ancora da lavare. Pacchetto di riso aperto con esplosione dello stesso, chicchi ovunque, forse per sempre. Lavandino intasato. Connessione internet saltata e ore di prove per rimpostare i parametri corretti. Il tutto presagio e conseguenza di un’indecisione generalizzata su chi siamo, dove andiamo e perchè.
In termini più semplici arrivano quelle pause di riflessione, quando finiscono i mesi o passano le domeniche, o ti trovi a dover programmare cosa farai quest’estate, l’anno prossimo, domani. Quando rimpiangi di non avere il tempo di poter fare tutto, e ti convinci che basta una cosa sola, fatta bene. Poi ci pensi tanto che non fai neppure quella. Grandi dubbi che ti assalgono quando meno te lo aspetti, immagini di svegliarti e non sapere dove ti trovi. Per riscoprire tutto, lentamente.
Sarà questa globalizzazione stretta che mi ritrovo addosso, la scoperta che tutto è a un passo di distanza se solo si ha il coraggio di tentare. Sarà il mondo che si fa sempre più piccolo e pieno di viaggiatori.
In termini più semplici arrivano quelle pause di riflessione, quando finiscono i mesi o passano le domeniche, o ti trovi a dover programmare cosa farai quest’estate, l’anno prossimo, domani. Quando rimpiangi di non avere il tempo di poter fare tutto, e ti convinci che basta una cosa sola, fatta bene. Poi ci pensi tanto che non fai neppure quella. Grandi dubbi che ti assalgono quando meno te lo aspetti, immagini di svegliarti e non sapere dove ti trovi. Per riscoprire tutto, lentamente.
Sarà questa globalizzazione stretta che mi ritrovo addosso, la scoperta che tutto è a un passo di distanza se solo si ha il coraggio di tentare. Sarà il mondo che si fa sempre più piccolo e pieno di viaggiatori.
Saluti agli americani ospitati in questi giorni, due olandesi in arrivo e poi in autostop verso il Ghana, amici italiani alla scoperta della Francia... La convinzione di dover prendere presto decisioni serie. E correre, correre, correre, fino all’ultimo respiro, fino all’atlantico. O fino a qualcosa di nuovo.
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