Una fiesta incomparable
Tramonto, ombre che si allungano, giro in bicicletta verso la spiaggia. Turisti al porto, vento che ancora soffia sulla baia, equipaggi stanchi che tornano dagli allenamenti.
Passo tra le basi dei team, attraverso un brulicare di persone, immagini e colori.
Una giornata da ricordare, perchè per la prima volta sono salito su una barca di America’s Cup. Oracle, per la precisione. Certo, non in mare. Certo, non la barca ufficiale. Su USA 76, la barca usata nell’ultima edizione, esposta in tutta la sua bellezza di fronte al quartier generale del sodalizio statunitense. Un’emozione imperdibile, vedere finalmente da vicino, toccare, quella che è una vera formula uno dei mari. E chi è stato qualche volta là fuori, tra onde e vento, solo con un guscio di noce legato ad un fazzoletto come vela, può davvero capire quanto di speciale ci sia in questi venticinque metri di cavi, carrucole, equilibri.
Proprio di fronte la base di Luna Rossa, che gelosamente custodisce i suoi segreti. In lontananza le bandiere di Nuova Zelanda, Svezia, Germania, Cina e delle dodici squadre che presto si daranno battaglia tra le onde di Valencia.
Passo tra le basi dei team, attraverso un brulicare di persone, immagini e colori.
Una giornata da ricordare, perchè per la prima volta sono salito su una barca di America’s Cup. Oracle, per la precisione. Certo, non in mare. Certo, non la barca ufficiale. Su USA 76, la barca usata nell’ultima edizione, esposta in tutta la sua bellezza di fronte al quartier generale del sodalizio statunitense. Un’emozione imperdibile, vedere finalmente da vicino, toccare, quella che è una vera formula uno dei mari. E chi è stato qualche volta là fuori, tra onde e vento, solo con un guscio di noce legato ad un fazzoletto come vela, può davvero capire quanto di speciale ci sia in questi venticinque metri di cavi, carrucole, equilibri.
Proprio di fronte la base di Luna Rossa, che gelosamente custodisce i suoi segreti. In lontananza le bandiere di Nuova Zelanda, Svezia, Germania, Cina e delle dodici squadre che presto si daranno battaglia tra le onde di Valencia.
Oggi anche primo giro alla famosa Mascletà, il grande spettacolo pirotecnico che ogni giorno si tiene nella piazza principale. Due scoperte importanti: 1) i fuochi d’artificio si vedono anche di giorno; 2) ciò che non si vede di notte è il fumo, immenso, che si leva e dopo dieci minuti cancella ogni palazzo, ogni persona. Da vecchio lupo di mare mi sono posizionato sopravento, evitando per poco la nube impenetrabile e colorata che si è rovesciata sui malcapitati spettatori. 3) solitamente i fuochi vengono sparati in alto e lontani, se come qua ti esplodono sopra la testa si sentono decisamente più forte. Gran finale con autorità e ragazze in costume tradizionale schierate sul balcone del comune, insieme agli eroi del giorno, i valorosi artificieri. Tripudio. Ovazione sulle note dell’inno della festa. “Valencia en Fallas, es una fiesta incomparable...”
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