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GIORNO 8, TRANSIBERIANA, NEI PRESSI DI IRKUTSK, RUSSIA
‘Nessuno sapeva
che ore fossero a bordo del treno’. Ore
2.30 del mattino. Vengo svegliato dalla provodnitza, la rigorosa responsabile
del vagone, per la colazione. Ora, quell’enigmatica frase letta pochi giorni
prima, sembra assumere significato.
Il fatto e’ che un
paese che copre un terzo del giro della Terra non puo’ avere sempre lo stesso
fuso orario. Bene. Ma questo ovviamente causerebbe enormi incomprensioni su
orari e appuntamenti.
Per questo in
Russia tutti i treni viaggiano seguendo l’orario di Mosca. Dopodiche’, circa
ogni mille chilometri, scatta come e’ giusto che sia un’ora di fuso orario.
Ora, Mosca di trova in zona +4, ovvero tre ore avanti a Roma. Ma non avendo
l’ora legale al momento e’ soltanto due ore avanti. Irkutsk e’ a +5 rispetto a
Mosca, come indicato sulla porta del vagone, ovvero in utc +9, cioe’ +8 da
Roma, quindi +7 in questo periodo. Il fatto curioso e’ che chi viaggia dalla
Cina spesso mantiene l’ora di Pechino, che nonostante sia molto piu’ a est si
trova un’ora indietro piuttosto che avanti rispetto a Irkutsk. Ora, qualcosa
dev’essere andato storto. E infatti, al mio apparente risveglio delle 2.30,
indicato come 7.30 locali, e’ completamente buio. I russi si sono fatti
prendere da manie di grandezza e hanno decisamente esagerato con i fusi orario.
Alle 8.30, davanti a una buona tazza di the’, apprezziamo la luce dell’alba e
la periferia di Irkutsk. Ottantasettesima ora di transiberiana. Prima tratta,
completata.
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