lunedì, ottobre 29, 2007

Occhi di straniero

Un altro giorno scorre placido qui a Chinatown. Si, perchè quello che forse non ho detto è che abito nel quartiere cinese. Il che non stupisce: ormai ogni città ha il suo, di conseguenza anche Bologna si è adeguata. Regime di monopolio, negozi colonizzati, carichi scarichi e marciapiedi ingombri, tecnologia. Gente tranquilla, volti ogni giorno diversi o forse tutti uguali. Perchè la nostra scarsa abitudine alla fisionomia orientale non aiuta a distinguere, e sotto sotto nessuno sa bene in quanti vivano qui. Il primo fatto che colpisce è l’attaccamento al lavoro. Si capisce subito. Il misterioso negozio di stoffe senza clienti non chiude mai, sette giorni la settimana per quattordici ore. Internet point disponibile fino a tardi, con tanto di ritrovo della gioventù cinese per giochi di ruolo on line.
Il secondo momento che desta un certo interesse è la rituale partita del weekend a basket. Avrò la testa piena di preconcetti ma non ho mai collegato un orientale a una palla di pallacanestro. Perchè sono tutti piccoli, tutti uguali, tranne uno gigantesco di nome Yao Ming che gioca pure nel campionato americano. Invece sembra una grande passione. Perlomeno per chi vive in questo quartiere e si sfida con inaspettato agonismo.
Sono contento. Riesco di nuovo a vedere una città con gli occhi di uno straniero. Niente di scontato, di già visto.

sabato, ottobre 27, 2007

Star system

Tutte le strade portano a Roma. Sarà per questo che una volta entrati in città non si riesce più a uscirne. Specialmente se si presta più attenzione a vicoli e quartieri che alla via che si sta percorrendo. La mattina alla Festa del Cinema si respira un’aria da grande evento. Il tappeto rosso, le migliaia di curiosi, le troupe televisive. Ci sono le radio che trasmettono in diretta e ti fanno vivere la magia dello studio, le persone accalcate per scorgere gli attori hollywoodiani, ristoranti con cuochi internazionali affianco al bar dell’autogrill. In concreto il festival si risolve in proiezioni continue e presentazioni di film per pochi invitati; tutti gli altri girano smarriti tra gli stand pervasi da un misterioso senso d’attesa. Per qualcosa d’indefinito, non ben chiarito. Una sensazione, un desiderio represso d’appartenza a questo star system.
La sera grande musical con Giulietta e Romeo, emozioni e spettacolo, un’ulteriore prova di quanti artisti validissimi e completamente sconosciuti affollino le scene. La notte si conclude con la caccia all’ostello tra le mille viuzze della metropoli deserta, voglia di viaggiare e di scoprire quanto può essere grande la città.

lunedì, ottobre 22, 2007

Fenomenologia canina

Eccomi qui. Mi guardo attorno, camera nuova, cuscini indiani, specchio, armadio, scrivania, addirittura un divano. E’ già una settimana che sono nel nuovo appartamento bolognese. Ancora senza connessione internet, confinato ai margini del mondo, lontano da blog, informazioni, contatti. Ma nel compenso la nuova sistemazione non ha deluso le attese: gente simpatica, ambiente interessante. Ancora rimane il dubbio su quante siano le persone che effettivamente vivono qui. Io ne ho contate sette. Anche se uno si tratta sicuramente di un ospite, con tanto di cane appresso. Sabato sera altri due ospiti in casa, altri due cani. Sembra la consuetudine; uomo trova uomo e cane trova cane. Un binomio uomo natura stupendo, se si escludono i primi momenti di tensione per chi come me non ha animali in casa e si sente tra i due fuochi di una lotta territoriale.
Inizio settimana a caccia di lavoro, esami che stanno per arrivare, freddo fuori controllo. Giro con blocco e penna in tasca, decine di numeri e indirizzi, impressioni dei momenti che vivo. Voglio iniziare a scrivere tutto quello che mi sta attorno. Domani vado a Roma per perdermi tra festival del cinema e il tanto atteso musical di Giulietta e Romeo; carta e penna alla mano, beninteso.

giovedì, ottobre 11, 2007

Edizione straordinaria

Immagina una giornata ad Alessandria. Città sconosciuta che mi accoglie come meglio non potrebbe, con una festa del cioccolato per le vie del corso. Il pretesto di questo piccolo viaggio è “Ring!”, festival di critica cinematografica, che vede frontaggiarsi i migliori esponenti del settore in accattivanti dibattiti nello stile delle riprese pugilistiche. Non per niente il miglior interlocutore si aggiudica il Guantone d’oro. Ma in serata c’è molto di più: la proclamazione del vincitore del prestigioso premio “Adelio Ferrero”, giunto alla ventisettesima edizione e rivolto agli emergenti critici cinematografici. E primo fra tutti quest’anno c’è il caro amico Matteo, con la recensione del film “L’aria salata” di Angelini. I miei sinceri complimenti.

Ready to go

Dieci giorni che non so come riempire. Una casa che slitta, complicazioni, l’idea di un viaggio, forse. Roma, Parigi, New York. La convinzione che ci sono tante cose da sistemare, e subito. Ma anche la certezza che se non si prova adesso poi non ci sarà più la convinzione per farlo.
Basta, ho mollato la camera che ormai era sicura, dovevo incontrare il padrone oggi, portare l’acconto, firmare le carte. Un contratto nuovo nuovo per quattro anni, il che significa sei mesi di preavviso prima di poter andar via: un’enormità di tempo per chi già pensa dove poter sfuggire con l’arrivo della primavera e una laurea messa nel cassetto.
E allora via, altro giro di annunci, di telefonate, di visite. E finalmente una nuova casa. Bella gente, un greco che fa un dottorato in archeologia, una ragazza che studia teatro, un antropologo, forse un cane anche se non l’ho ancora capito. Un paio di giorni e si va.

giovedì, ottobre 04, 2007

Quattro ottobre

Oggi è il quattro ottobre. Il giorno in cui si celebra San Francesco. Patrono d’Italia, fondatore dell’ordine mendicante che poi da lui prese il nome, iniziatore della tradizione letteraria italiana con il Cantico delle creature. La sua città d’origine, Assisi, è diventata un simbolo di pace, soprattutto dopo aver ospitato i due grandi incontri tra gli esponenti delle maggiori religioni del mondo, promossi da Giovanni Paolo II nel 1986 e nel 2002. Da quarantasei anni vi si svolge la famosa marcia della pace. La città è gemellata nientemeno che con Betlemme e Santiago de Compostela. E il suo patrono è ovviamente... san Rufino.

Ma ciò che mi stupisce maggiormente è che, mentre in tutta Italia oggi è il giorno di San Francesco, a Bologna no. Domani. Celebrazione spostata perchè il quattro ottobre è anche san Petronio, patrono della città. A me sembra un giorno come gli altri: eppure nella storia è uno di quei giorni che catalizza le attenzioni. Il Messico e il Portogallo diventano repubbliche (1824 e 1910), nasce il Belgio (1830), primo satellite nello spazio (Sputnik, 1957), introduzione del calendario gregoriano (1582).
Chissà, forse ogni istante nella storia è così pieno di avvenimenti. Resta il fatto che oggi Bologna non studia e non lavora, e il tempo sembra scorrere un po’ più lentamente.

mercoledì, ottobre 03, 2007

Partenze intelligenti

Ci sono momenti nei quali tutto si concentra. Giorni, luoghi, istanti, nei quali migliaia di persone decidono di fare contemporaneamente la stessa cosa. Andare in vacanza. Chiamare un call center. Pagare un bollettino postale. Come quando si lavora in un’agenzia di scommesse sportive e nel giorno della champions league arrivano cento persone uno dopo l’altra a piazzare una giocata. Alle otto di sera, quando dopo sette ore di gesti ripetitivi e meccanici a rigor di logica avresti pensato di essere già seduto a tavola per la cena. E invece ti tocca raggiungere il massimo della frenesia, tra le lamentele di chi aspetta in coda. Sindrome da ultimo minuto, portare a termine un progetto il più tardi possibile. Se non sbaglio una volta si diceva “chi ha tempo non aspetti tempo”, ma forse la saggezza popolare è andata perduta.

La mia partenza intelligente, rivelatosi disastrosa, è stata quella di scegliere di comprare un paio di biglietti su internet dopo cena. Momento di picco massimo di affluenza utenti. Su questo sito, TicketOne, che agisce in regime di monopolio nel mercato virtuale. Ovvero, o compri da loro o rimani senza. Fatto sta che dopo aver inserito tutti i dati vengo parcheggiato in una sala d’attesa, col mio numerino, come dal salumiere. Ho davanti settecentoquarantadue persone. E la pagina che dovrebbe aggiornarsi in automatico rimane ferma, disegnata. Provo a visualizzare, nella mia mente, una coda di quasi mille persone alla cassa di un supermercato.
Penso che ripasserò domani.