mercoledì, gennaio 30, 2008

Casa base

Nuovi ospiti a casa. Questa volta arrivano dal Belgio, da un luogo perso nelle fiandre di nome Antwerpen. O Anversa, per dirlo in parole piu’ semplici. Una citta’ famosa in passato per i suoi commercianti e per avere ospitato le Olimpiadi; diventata addirittura celebre per il numero esorbitante di missili v2 che l’hanno colpita durante la seconda guerra. Che poi, a essere sinceri, non mi ricordavo neppure che il Belgio fosse in guerra. O forse non lo era davvero, ma si sa che in questi casi gli errori di pochi li devono pagare un po’ tutti.
Comunque i due giovanotti hanno ben pensato di farsi un viaggetto non convenzionale in Italia. Tappe inusuali, lontani da grandi centri, lontano dalla confusione del carnevale in laguna. Ma un viaggio rilassato tra Padova, Ferrara, Mantova e inevitabilmente Bologna. Intento ammirevole.
Anche se la prima cosa che mi raccontano al nostro incontro e’ che hanno trovato un pub in centro dove servono un’ottima birra belga. Lezione pratica di come fare un viaggio con la casa legata sulle spalle.

domenica, gennaio 27, 2008

Gangsta's paradise

E’ il fine settimana che precede carnevale, e la tradizione vuole che un angelo voli su Venezia. Scenda dal campanile di San Marco, plani sulla folla, saluti le maschere e inauguri i festeggiamenti. Negli ultimi anni si sono alternate nel ruolo dell’angelo brillanti atlete e qualche soubrette, con tanto di veste candida e ali leggere appese alla carrucola che dai novanta metri delle torre porta fino alla piazza.
Ma questo e’ l’anno della rivoluzione, della Venezia sotto i riflettori, dell’attenzione mediatica. E gli organizzatori hanno cercato in ogni modo di stupire con un colpo di scena. E la scelta per il ruolo dell’angelo è stata sofferta, dibattuta. Inizialmente era stato contattato un personaggio che incarna eleganza ma senza dubbio si discosta dalla lista delle prime donne: Mike Tyson. La città ha rabbrividito per qualche istante, anche se poi l’accordo è saltato per la richiesta giudicata eccessiva del compenso del pugile, centocinquantamila euro. Nemmeno il tempo di riprendere fiato che il nuovo ingaggio lascia tutti senza parole. A scendere dal cielo con bianco piumaggio è il rapper californiano Coolio. E scatta la polemica.
Perchè non è proprio il simbolo della bellezza, perchè non è italiano, perchè ha la classica storia di superstar tossica e con rapina a mano armata alle spalle. Ma senza dubbio è una scelta coraggiosa.
E per uno che è diventato famoso cantando Gangsta’s Paradise volare su piazza San Marco dev’essere una bella soddisfazione.

venerdì, gennaio 25, 2008

Waiting list

“Vedete, io ho vissuto per molto tempo nell'oscurità perché mi accontentavo di suonare quello che ci si aspettava da me, senza cercare di aggiungerci qualcosa di mio.”
Mi ritrovo molto in queste parole, nulla da dire. E forse mi rispecchio anche in chi le ha pronunciate, un uomo che per mezzo della sua arte ha rivoluzionato il mondo. Certo, capisco che si tratti di un progetto ambizioso. Ma in fondo a volte basta un attimo, un punto di vista differente, un voto contrario. E tutto cambia.
Penso che molti, anzi troppi, vivano in attesa di questo cambiamento. Come viaggiatori stanchi fermi in una sala d’attesa, logorati da noia e monotonia, concentrati sui minuti che li separano dalla partenza piuttosto che sul viaggio che li attende. Si guardano intorno, si lamentano. Cercano la novità che dia una scossa a tutto, ma che in realtà getta solo altro fumo negli occhi. Ora non abbiamo neanche piu’ il governo. Anche i poltici hanno pensato che sia meglio restarsene con le mani in mano, tutto si sistemera’ da solo. Invece penso che più che mai serva darsi da fare.
L’unica cosa certa è che oggi ho finalmente chiesto i moduli per la laurea. E la grande attesa sta volgendo al termine.

domenica, gennaio 20, 2008

Scatole cinesi

Da bambino bevevo l’acqua del rubinetto. Poi abbiamo cambiato citta’ e l’acqua non si poteva piu’ bere. Forse perche’ prima stavamo al piano terra e poi nell’attico, e l’acqua fa cosi’ tanta fatica per arrivare in cima alle scale che non e’ piu’ buona. E allora devi riempirti la casa di bottiglie, di etichette, di tappi. Avevo un cassetto pieno di tappi, centinaia, non so per quale motivo, ma a guardarci dentro capivi in un attimo quante bottiglie potevi aver gettato nella spazzatura. Quella stessa spazzatura che adesso inonda le strade del napoletano e parte con tanti piccoli mezzi verso tutta l’Italia.
Il fatto e’ che qualunque cosa compriamo e’ impacchettata, sigillata, contornata da plastica e polistirolo. E questo e’ abbastanza evidente a tutti. Le leggi del mercato riempiono gli scaffali di incarti sempre piu’ piccoli, piu’ pratici, aumentando in modo spropositato le confezioni da smaltire. Le leggi della concorrenza aumentano immagine e pubblicita’, inserti e imballi non necessari. Ogni prodotto e’ una scatola cinese, fatta di plastica che inghiotte carta, che divora alluminio, che ingloba null’altro che spazzatura. A Parma esiste pure un corso di laurea in scienze e tecnologie del packaging, giusto per rendere l’idea di come vanno le cose.
Ma in un paesino del Piemonte pare che tutto sia differente e che sia realmente iniziata la guerra agli sprechi. Si puo’ andare dal panettiere col proprio sacchetto, al banco salumi con una vaschetta gia’ usata, si usano borse di tela per la spesa.
Certo sara’ il massimo della comodita’ fare colazione con biscotti incartati singolarmente, pane gia’ affettato e imbustato, caffe’ solubile in bustine monodose. Ma forse e’ arrivato il momento di rinunciarci.

venerdì, gennaio 18, 2008

Note del redattore

Va bene. Lo so che i blog dovrebbero essere i veicoli della cultura alternativa, della libertà d'informazione. L'espressione democratica di chi vuole raccontare i fatti come realmente sono. Con momenti di discussione costruttiva e argomenti elevati. Ma non potevo proprio resistere alla tentazione di un commento sulle selezioni del Festival di Sanremo. Mi perdoneranno Mastella e la sua poltrona, Napoli e i suoi sacchetti, Prodi e la sua poltrona (che è sempre la stessa di Mastella). Ma ho bisogno ancora di tempo per capire come stanno le cose. Mentre non serve riflettere per farsi due risate con la lista di selezionati e bocciati del festival della musica italiana.

Va detto prima di tutto che io rientro nella corrente buonista, che considerà l'appuntamento di Sanremo una tradizione che, per quanto datata in forme e contenuti, conserva immutata il suo fascino. Due parole sui partecipanti: da una parte i soliti nomi che spuntano regolari ogni anno a gennaio, Zarrillo, Bertè, Tatangelo, Meneguzzi. Una canzone e poi si campa di rendita tutto l'anno. Dall'altrà belle novità, Frankie Hi Nrg su tutti e a sorpresa Giò Di Tonno con Lola Ponce, che sono nientemeno che i protagonisti di Notre Dame de Paris con un pezzo scritto da Gianna Nannini. In mezzo gli intramontabili Toto Cutugno e Little Tony, che tralaltro si presenta con una squadra di cinque medici, visto che ultimamente non se la passa troppo bene.

Ma è tra gli esclusi che si nascondono artisti sorprendenti. A parere della giuria sono stati infatti giudicati "inascoltabili" il mago Otelma, Luca Sardella e Pippo Franco. Ma penso che per arrivare a questa conclusione non servisse neppure una giuria. Fuori l'interessante accoppiata Banda Osiris e Quintorigo e l'inedito duo Tony Dallara Teo Teocoli. Fuori Andrea Rivera, che tutto ha fatto e adesso vuole anche cantare... Fuori Annalisa Minetti, la ipovedente diventata miss, la miss diventata cantante, la cantante arrivata prima tra i giovani e poi unico caso nella storia anche tra i big, la vincitrice che poi ha ripreso pure la vista e ha perso una scarpetta di cristallo. Nel dubbio ha mandato cinque pezzi, ma niente da fare.

Consoliamoci, in questo periodo di cupa instabilità avremo ancora modo di rilassarci tra i fiori e le musiche di Sanremo.

mercoledì, gennaio 16, 2008

Chiunque può cucinare

Così diceva uno dei protagonisti di un recente film d’animazione. Chiunque può cucinare. Chiunque può creare con pochi semplici ingredienti un piatto insuperabile, basta essere dotati d’inventiva e coraggio. Passo dopo passo, tentativo dopo tentativo, mescolando sapientemente esperienza e novità.
Ma questo mio slancio non è un nascosto tentativo di autocelebrazione anzi, tutto il contrario. Non ho regalato al mondo una nuova ricetta, ho già abbastanza problemi con quelle esistenti. Perchè basta un piccolo particolare, un dosaggio sbagliato, per rompere i sottili equilibri che coesistono all’interno di un piatto. E poi oggi è stata la classica giornata sfasata e senza impegni nella quale non si è predisposti alla cucina creativa, specialmente con una pila di pentole da lavare ancora nel lavandino.
Ma ora voglio provare, sperimentare. Allontanarmi dal manuale degli spaghetti col quale sono cresciuto. Voglio assaggiare tutto ciò che è distante e diverso. Potrei ricreare lo zaziki preparato dal conquilino greco, yogurt, cetrioli e aceto. O l’ogokpap coreano assaggiato l’anno scorso, riso e cereali al vapore. Poi qualche muffin, che dicono che quest’anno sono di moda. L’unica certezza è tenersi ben lontano dai surgelati, dai piatti pronti, da tutto ciò che è in polvere e con un po’ d’acqua riprende la sua forma.
Vale la pena passare un po' di tempo tra i fornelli piuttosto che inghiottire la prima cosa a portata di mano. Tanto i piatti da lavare ci saranno sempre.

lunedì, gennaio 14, 2008

Testa a testa

Quanto mi piacciono le elezioni americane. Con tutti quegli stati che piano piano si colorano, i colpi di scena, le alleanze nascoste. Tutti dicono che mai come quest’anno la situazione e’ incerta e senza un reale favorito: ogni volta che un repubblicano o un democratico sembra sull’orlo del precipizio ecco che il pronostico viene ribaltato e l’arzillo pretendente torna in corsa.

Un mondo fatto di obiettivi e voti conquistati passo passo da quei candidati che sembrano usciti da un film. Che poi uno ne è davvero uscito dal piccolo schermo. Una star del telefilm Law and order, reciclato e candidato presidente. Giusto per non far mai dimenticare il ruolo dei media nella società moderna. Tanto più che un altro concorrente di questa girandola elettorale è il fondatore di un canale televisivo cristiano, una sorta di pastore da televendita. C’è poi ovviamente spazio per i reduci, che mai come in questo periodo di insicurezza riescono a riscaldare gli animi delle folle. Da una parte il combattente ruspante, eroe del Vietnam, che parla chiaro e senza compromessi; dall’altra il militare che ha fatto carriera, che ha guidato la commissione forze armate, che ha voluto innalzare una barriera tra Usa e Messico per fermare l’immigrazione. E, ironia della sorte, di nome fa Hunter (si, insomma, Cacciatore).

Ma queste sono soprattutto le elezioni delle novità. Una donna che non ha bisogno di presentazioni perche’ la parola Clinton spiega già tutto, un uomo di colore simbolo del sogno americano, addirittura un mormone che non gira come si potrebbe pensare con barba lunga e cappello nero. Tante alternative e buoni propositi, con la segreta speranza che non vinca a sorpresa un terzo componente della famiglia Bush.

sabato, gennaio 12, 2008

Intolerance

Mi sto rendendo conto che non ho molte cose da raccontare. Tutto sta diventando un po’ ordinario, ripetitivo. Parlo solo di lavoro. E per fortuna piano piano me ne sto accorgendo. Mi sono lasciato condizionare. Va bene, basta.
In fondo però non è tutta colpa mia. Sarà perchè Bologna non è più cosi cordiale, accogliente, comunicativa. E ti getta addosso tutta la sua insofferenza. Un immigrato urla se gli chiedono un documento in un internet point. Quello stesso internet point che ti addebita il costo della navigazione anche se devi solo fare una stampa. Il cinema di martedì costa otto euro. Si, martedì quello che viene dopo lunedì. Al supermercato non mettono i prezzi al posto giusto, la cassa batte diverso da quello scritto, dai la tua banconota da dieci e mancano ancora cinque euro. Non si vive tranquilli.
Bisogna portare a termine gli impegni presi e cambiare aria. Voglio andare a trovare i cinesi in Cina, i pakistani in Pakistan, gli argentini in Argentina. Voglio vedere quelle stesse persone che incontro sotto casa nei loro paesi d’origine, nel loro ambiente, rilassati e con un sorriso sul volto.

mercoledì, gennaio 09, 2008

Tic tac

Quando inizi a lavorare e hai un contratto a termine non ti rendi nemmeno conto di cosa sia. Il primo giorno arriva il capo e ti mette qualcosa nel taschino della camicia. E tu chiedi :”Cos’è?” “E’ una bomba a orologeria. Ma non ti devi preoccupare. Scoppia tra due mesi.” E subito rimani un po’ sconcertato, ma già dopo un paio di giorni non ci fai più caso. L’orecchio si abitua al ticchettio e lavori con calma, tanta ce n’è di tempo prima che finiscano due mesi. Dopo qualche settimana riguardi nella tasca della camicia e vedi ancora la bomba. “Ma si, manca ancora un mese”. E il ticchettio torna ad essere un ronzio senza senso. Quando però manca una settimana al termine senti di nuovo qualcosa. Sempre più insistente, tic, tac. Sei nervoso, agitato. Tre giorni. La testa ti scoppia, il ticchettio è un martello pneumatico nel cervello. Due giorni. Uno. Finchè arriva il capo, toglie la bomba e ti rimette qualcosa nel taschino. “Cos’è?” “E’ una bomba a orologeria. Ma non ti devi preoccupare. Scoppia tra due mesi.”

Così qualcuno mi aveva spiegato il lavoro interinale, o a progetto, o come preferite chiamarlo. E in questi giorni in ufficio si vive la tensione del termine contratto che si avvicina. Qualche rinnovo, qualche esclusione. Di sicuro nessuna certezza.

sabato, gennaio 05, 2008

Automatic for the people

Il nuovo collega si chiama Federico, è alto un metro e novantaquattro e pesa circa trecentoventi chili. Certo, non rientra proprio nel peso forma. Anche perchè Federico, detto l’Imperatore, è un distributore automatico di pasti caldi. Ha la funzione di conservare i cibi precotti in vaschetta alla temperatura di -18 gradi per poi riscaldarli nei forni microonde dopo averli selezionati e prelevati dalla apposita bocca di erogazione. Insomma, un simpaticone. Ha dodici piatti da selezionare, un serbatoio da quasi duecentocinquanta e accetta monete, banconote, chiavi elettroniche e sistemi rendiresto. E' l’ultimo arrivato in azienda, glorioso frutto della lotta agli sprechi e taglio dei costi. Dopo il pandoro e spumante scomparsi dalle previsioni del capodanno lavorativo, ecco ora la mensa che chiude a cena. E Federico e colleghi a salvare la situazione. Insieme a lui faranno infatti trionfale ingresso in organico Veronica la Vanitosa e Emilio il Cuoco. E non sto inventando nulla, anzi rendo doveroso omaggio a chi ha scelto i nomi dei distributori. Un mago del marketing, senza dubbio.

Tralaltro sembra che a Manhattan sia l’ultima moda, anche perchè elimina il momento sociale e velocizza i tempi, abbassa i costi. In definitiva rende la nostra vita sempre più automatizzata: solo semplici unità che si muovono, producono e di tanto in tanto trovano anche il tempo per pranzare.

venerdì, gennaio 04, 2008

Vacanze di Natale

“Durante le vacanze di Natale, in un albergo di Cortina, si intrecciano le avventure di un gruppo di turisti”. Era il 1983 e qualcuno a suo modo stava segnando la storia del cinema. Una trama fatta di incroci e fraintendimenti che come non mai ha saputo rinnovarsi di anno in anno. O meglio, rinnovarsi solo nel titolo, visto che la breve trama riportata si adatta perfettamente a ogni pellicola. Poca importa che sia una crociera, un viaggio in India, una settimana a New York.
Ma non è di questo che volevo parlare. Piuttosto del fatto che adesso tanti vanno in vacanza e si fanno un sacco di problemi. Poca avventura e molta programmazione, tanto relax e poco viaggio. Vogliono sapere i dettagli meno importanti, le particolarità trascurate. Il primo pensiero del vacanziero a quanto pare e’ trovare il modo di restare in contatto con tutto ciò che ha a casa. Allora sappiate che il vostro telefono ultima generazione funziona in tutto il mondo, ma che non potete mandare messaggi se siete in Iraq o Afghanistan. Che novità, direte voi. Qualche problema pure in Pakistan, Sudan, Ghana e Giordania. In più dall’Olanda non potete telefonare a Papua, come in Repubblica Ceca sarete bloccati verso le isole Salomon. Bene, ora sapete tutto, andate e divertitevi.

Intanto io che ancora sono impegnato in questa città invece di concedermi un viaggio mi sono portato i viaggiatori a casa: una coppia di Boston, conosciuta tramite questo meraviglioso programma di scambio di ospitalità. Così anche a me sembra di trascorrere queste vacanze in qualche lontana località.

martedì, gennaio 01, 2008

Controcorrente

La tradizione impone che l’anno inizi con una lista di buoni propositi. Come se da oggi tutto riprendesse nuova vita, come se fosse un’occasione da prendere al volo per rimettere in sesto sogni e speranze. D’altronde tra un tortellino e un arrosto si e’ sempre ottimisti.
Il fatto e‘ che la rete pullula di messaggi di buoni propositi. Tutti vogliono esprimere il loro desiderio di dimagrire dopo la catena cena pranzo cena delle vacanze, tutti si rendono disponibili ad aiutare gli altri, tutti aspettano il momento opportuno per rivelare le proprie capacita’. E io non voglio sembrare controcorrente. Anche perche’ internet straripa di cinici metodici che stroncano la buona volonta’ del prossimo. Quindi dire che non si vogliono fare buoni propositi perche’ non serve aspettare capodanno per darsi da fare e’ un po’ come seguire la moda.

Non scrivo i miei progetti e non leggo i vostri. Restiamo d’accordo.
Ce l’ho fatta, anche quest’anno sono controcorrente.