mercoledì, maggio 28, 2008

Cambiare direzione

Inversione di rotta o forse solo un’altra strada, comunque vada. Oggi parto per un’altra città, con una valigia di cartone in cerca di fortuna. Mi trasferisco a Roma, dove tutto mi sembra confusione e opportunità.
Proprio nel momento in cui tutti pensano a fuggire dal grigio, dal traffico, con l’estate che si avvicina. Ma sono contento di questa scelta: per la prima volta dopo quattro anni non passerò questi tre mesi sulla spiaggia, a saltellare e divertire, a vivere in quella realtà parallela che è il mondo del villaggio turistico. Avrà tutto l’aria della novità, dell’inusuale, per quanto normale e ordinario.

E’ il momento di cambiare direzione, forse. Senza preoccuparsene troppo. Sarà comunque un tentativo, un assaggio di vita metropolitana, una continua ricerca dell’occasione giusta. Che bisogna inseguire e saper riconoscere.

lunedì, maggio 26, 2008

La scoria infinita

Si parla tanto di energia nucleare. E trovare dei dati chiari, come sempre, è difficile. Trarre delle conclusioni, è complesso. Schierarsi da una parte o dall’altra è facile fino a che non si conoscono i fatti. Ovvero che le bollette dell’energia elettrica sono raddoppiate negli ultimi dieci anni, e che dipendiamo dall’estero per l’ottantacinque per cento del fabbisogno. Se usassimo solo quello che produciamo, dovremmo staccare il frigorifero ogni volta che accendiamo la tv.
L’energia nucleare non risolverebbe la situazione. Perchè è già previsto che consumeremo di più. Oltretutto ci sono una serie di problemi da considerare, scorie, sicurezza, tempi di realizzazione, disponibilità della materia prima. Che, neanche a dirlo, sta moltiplicando costantemente il prezzo di partenza rendendo sempre meno conveniente l’investimento.

E poi ci sono le energie rinnovabili. L’eolico, che ancora rende poco rispetto ai soldi spesi per gli incentivi statali. E che deturpa l’ambiente, con pali di centocinquantametri nelle campagne, descritti poeticamente da Sgarbi come falli che stuprano la terra.
Alla fine c’è il fotovoltaico, che non conviene a nessuno. O meglio conviene solo al cittadino, perchè il sole non si può privatizzare, sezionare, inquadrare. E’ una fonte praticamente inesauribile. Qualcuno obietta che non ha una resa paragonabile al nucleare, certo. Per dirlo con un esempio concreto un pannello solare di un metro quadrato tiene acceso solo il frigorifero, ma almeno potete lasciarlo in funzione mentre la centrale idroelettrica vi fa vedere la partita in tv.Il problema è che il fotovoltaico è una tecnologia che nessuno ha sviluppato. L’anno passato sono stati spesi soltanto quarantamila euro, che rappresentano lo zero virgola zero zero zero due di quanto destinato allo sviluppo energetico.

La conclusione non può che essere il solito vecchio luogo comune, la storia infinita: abbandonare il consumismo, ottimizzare i consumi e incentivare la ricerca. Per quanto banali possano sembrare, non vedo sinceramente altre strade.

venerdì, maggio 23, 2008

La metà della metà

Mi sorprendo di come il caos generale riesca sempre a dare come ultimo risultato una situazione equilibrata, precisa. Insomma di come la casualità, o l’inconscio, non riesca a prendere una decisione radicale, definitiva.
Penso agli Stati Uniti. Trecento milioni di abitanti. E si pensa subito ai grattacieli, a quelli che ci sono e quelli che non ci sono più, ai giganti di cemento, alle superstrade. Poi si legge trentuno abitanti per chilometro quadrato. Che sono pochi, in effetti. E allora uno si ricorda anche il gran canyon, le montagne rocciose, la casa nella prateria. E la signora in giallo, che girava in bicicletta nelle campagne di Cabot Cove.

Fatto sta che alle ultime elezioni per il re del mondo, insomma per il presidente, la partita è finita sostanzialmente in parità. Ma la storia continua, anche all’interno dello stesso partito. Hillary Clinton e Barack Obama, cinquanta e cinquanta, fifty fifty. Non si riesce a prendere una decisione. Nessuno vuol farsi da parte. Si vota in due stati, uno a testa. Per quella strana legge che tende a compensare chi si trova leggermente in svantaggio, dandogli un’altra opportunità, rimettendolo in corsa.
Perchè ogni americano è indeciso, combattuto, dentro di sè. E non vuole perdere l’alternativa. La possibilità di confronto. O forse soltanto ha paura di commettere nuovamente gli stessi errori.

lunedì, maggio 19, 2008

Sicilianismi parte seconda

La caratteristica che rende unica una spiaggia siciliana è che non sai mai cosa aspettarti.
Perchè le montagne si gettano nel mare, si fermano a un passo dall’acqua e incorniciano un cielo limpidissimo.
A Cefalù sembra di vivere nello stesso tempo in un’antica leggenda, nel racconto di un esploratore o in una cittadina strappata al mediterraneo. Una striscia di sabbia riposa sulla riva. Due ali di scogli ai lati, sui quali prudentemente avanzano le terrazze dei locali e i panni appesi alle finestre. Poi il centro storico, la chiesa normanna e le vie che si sostengono l’un l’altra per salire lentamente il fianco della collina. E il monte, alle spalle, che custodisce la bellezza della cittadina.
Vento costante, mare limpido e sconfinato. E' semplice immaginare in lontananza navi dal mondo che nei secoli si sono date appuntamento su queste spiagge. Portando un pezzo della loro cultura, della loro arte. Creando un crocevia di splendide singole emozioni.

domenica, maggio 18, 2008

Bollettino di guerra

L’Inter vince lo scudetto. E non è il titolo di una barzelletta fuori moda. Vince e lo fa alle spese del Parma che in fondo, con diciotto sconfitte e sessantadue gol subiti, un po’ se l’aspettava. Ma non è tanto questo che mi preoccupa, in fondo il mondo è fatto a scale, c’è chi scende e c’è chi sale.
Quello che mi inquieta è invece il solito caravan serraglio di violenza gratuita che accompagna il mondo del calcio. E sul quale, francamente, non so neppure se vale la pena di spendere qualche parola. Alcuni tifosi nerazzuri hanno infatti ben pensato di festeggiare l’agognata vittoria dello scudetto devastando una scuola materna, che ha l’unica colpa di trovarsi nei pressi della curva dei boys parmigiani. Sono state sfondate porte, rotti vetri, addirittura divelti alcuni alberi. Che poi mi chiedo come si fa a sradicare un albero. Penso non siano molte le persone che vadano allo stadio con un kit da giardinaggio.
Per la cronaca prima della partita fuori dallo stadio ne sono successe delle belle. Un agente è ricoverato nel reparto di chirurgia d’urgenza dell’ospedale di Parma per lesioni multiple alla milza. Multiple. Un altro è stato colpito da un sasso che ha sfondato il vetro di un furgone. Sfondato. Forse troppo spesso leggiamo con leggerezza il bollettino di guerra domenicale, non fa più effetto.

Non so cosa sta succedendo. So soltanto che sono felice di restare fuori dal mondo del calcio. Di aver passato questa domenica in spiaggia. Di non sapere dove si giocano gli europei e chi è convocato. E complimenti all'Inter.

giovedì, maggio 15, 2008

Sicilianismi

L’idea è affascinante. Una fonte d’acqua dolce su un isola, che scorre sotto il fondo del mare per sgorgare circondata da piante di papiro. Un muricciolo e dall’altra parte il mare, il porto. E’ la fonte Aretusa, cuore di un crocicchio di case, storie e leggende che è Ortigia. A sua volta centro pulsante di Siracusa, la splendente città prima tappa della mia scoperta della Sicilia.

Dall’altra parte, verso l’entroterra, l’anfiteatro, adagiato sul fianco di una collina che respira, svuotata nei secoli dalle pietre bianche che sono diventati spalti, scene, scale. Un trionfo della cultura e dello spettacolo che rivive in questo mese di maggio col festival del teatro greco, diventando quell’anello mancante tra passato e presente, tra tradizione e modernità. Ogni costruzione è in armonia con l’ambiente che la circonda, pervaso di pacato equilibrio. La natura ringrazia creando qua e la macchie di colore col rosso dei papaveri, con gli olivi millenari, con i fiori che sbocciano al sole.

Oggi giornata trascorsa alla scoperta di Agrigento e la valle dei templi. Disegnati nel cielo azzurro, immortali, perfetti. Gialli come la terra che li custodisce, tesori da ammirare o da guardare distrattamente, respirando sensazioni ed emozioni. Un viaggio che è soprattutto mente, voglia di conoscenza. O forse soltanto di riscoperta.

venerdì, maggio 09, 2008

Long train runnin'

Parto. Un’altra volta. Attraverso l’Italia da cima a fondo, verso la Sicilia. Attaccato al finestrino di un treno, dopo tanti viaggi aerei surreali, nei quali i paesaggi cambiavano in un istante senza lasciare traccia. Voli al di sopra di un manto perenne di nuvole, che solo a tratti lasciano intravedere cosa succedeva laggiù a valli e montagne, a fiumi e mari. Adesso voglio guardare il paese che piano piano si distende, si colora e si tuffa nel mare.

L'alba sullo stretto e poi via, alla scoperta di un'isola mai incontrata. Porto di arabi e normanni, greci e spagnoli. Un pezzetto di quell'Italia con una storia da rivivere e un futuro da affrontare.

mercoledì, maggio 07, 2008

Quote rosa

Camminando per strada all’improvviso mi sono accorto di una freccia rosa disegnata per terra. Un indizio da seguire, pallido e confuso nelll’asfalto. Dopo pochi metri ecco spuntare una seconda freccia. E un’altra. E un’altra ancora. Poi, finalmente, il grande mistero: il parcheggio rosa. Ovvero una serie di posti macchina, comodi da raggiungere, senza fastidiose retromarce, spine di pesce e doppie file, rigorosamente riservati alle donne.
Sembra uno scherzo, un’ulteriore presa in giro al pericolo costante delle donne al volante. Ma non è proprio così. L’iniziativa nasce con un intento lodevole, semplificare la vita delle donne incinte o con neonati appresso, senza dover affrontare lunghe attese alla ricerca di un parcheggio o grandi camminate per giungere a destinazione.
Certo nella mia graziosa cittadina si tratta più di un atto simbolico che di una reale necessità. Il parcheggio scelto è sempre vuoto e si trova sempre posto. Sarà per questo che il cartello recita una frase leggermente diversa da quella di altri comuni: “All’interno del parcheggio troverete questo simbolo che indica un’area destinata alla sosta delle auto utilizzate dalle donne. La vostra cortesia aumenterà la loro sicurezza”. Ora, ne sono sicuro, ci sentiamo tutti più tranquilli.