domenica, settembre 28, 2008

Un euro solo un euro

La domenica mattina la tradizione sta diventando il mercato di Porta Portese. Quell'accozzaglia di stili, culture, oggetti, ricordi che si riversa per le strade del quartiere, attirando gli sguardi curiosi di turisti e passanti. Occhi sgranati verso ogni bancarella, passo lento e cadenzato, buste di plastica e la colonna sonora delle voci dei venditori. Ve li stiamo regalando, un euro solo un euro, roba bella ce n'è. Il capo è uscito pazzo, tutto cinquanta centesimi, quante belle cose.
Parole lanciate con accenti improbabili che raccontano di terre lontane, volti cordiali di romani e pakistani, commenti volanti e teste che si voltano di qua e di la come in una partita di tennis.

Tra le bancarelle si possono scorgere personaggi inimitabili, caratteristici. Perchè qui come non mai è importante colpire l'attenzione, creare curiosità per vendere la propria merce battendo la concorrenza. Un simpatico signore con un microfono legato al collo svolge la sua televendita continua, con tanto di dimostrazione pratica, affilando incessantemente forbici e coltelli. Gruppi di uomini spaesati si soffermano di fronte a un espositore di trapani a percussione. Il passato incontra il futuro al banco cinese, calamai e lampadine al neon.
Alle quattordici tutti via, e la città ripiomba nel silenzio di una pigra domenica pomeriggio.

sabato, settembre 27, 2008

Ode a Chatwin

Informazione discontinua e disorganizzata. Penso che come sottotitolo per questo blog non si possano trovare parole migliori. Visto che gli spunti arrivano ormai con la cadenza delle affermazioni intelligenti della politica italiana. Insomma, molto raramente. Leggo troppo spesso negli spazi di amici e sconosciuti le parole 'so che è un po’ che non aggiorno questo blog, ma sono stato molto impegnato'. Ultimo post, natale 2006. In altri casi, assecondando quella vena che porta ogni italiano ad essere ct della nazionale, qualche commento sui campionati europei. Il che ci porta a un soddisfacente luglio 2008. Poi il nulla.
Voglio essere onesto, e sfatare questa leggenda che cancella i pensieri della rete perchè la vita di ogni giorno è troppo densa di avvenimenti. Non sono stato particolarmente impegnato, ho tanto tempo libero, carta e penna sempre con me e una coscienza critica sugli avvenimenti. Penso, ogni tanto, a un commento su un determinato argomento. Mi immagino un frase scritta nella mente, con una sorta di deformazione professionale del giornalista consumato. E poi non fermo un pensiero sul foglio, o sul blog. Pigrizia, privacy, non lo so.

Eppure i presupposti ci sarebbero: uso lo stesso blocchetto di Hemingway, di Picasso. C’è proprio scritto in quarta di copertina. E ogni volta che qualcuno lo sfoglia esce la stessa frase: 'ah, come il blocchetto di Hemingway'. Si almeno, dall’esterno. E poi il discorso cade sempre lì: 'Picasso, Van Gogh, Chatwin... Chatwin?! E chi è Chatwin?'. Lo dico, una volta per tutte. E’ uno scrittore britannico, famoso per i suoi racconti di viaggio. E anche lui, ogni tanto, non aveva voglia di scrivere.

sabato, settembre 13, 2008

Notti bianche o quasi

Per fortuna siamo a Roma, basta uscire e qualcosa si trova sempre. Così viene sintetizzata la gloriosa notte bianca che quest'anno non ci sarà, o almeno non nelle modalità che l'hanno resa celebre nelle passate edizioni. In cassa non c'è un soldo, sostiene la giunta Alemanno. Abbiamo aperto la scatola delle offerte e la sinistra non ha lasciato neanche una monetina per andarci a divertire. Nè per riparare le buche delle strade, o prendere un cornetto al bar.
La decisione quindi sembrerebbe sensata ma, anche se non è compito mio stare qui a sindacare, non mi sembra una scelta felice. Anche perchè poi il ritorno economico c'era, per forza, con due milioni e mezzo di persone per strada tutta la notte. E l'immagine, il riaffermarsi come città dell'arte, della cultura. Ma niente da fare.
Questa volta sono però i Municipi a rimboccarsi le maniche. Perchè Roma è fatta di tanti quartieri che godono di una certa autonomia, e possono decidere spontaneamente di riempire una piazza, organizzare un concerto, un dibattito, senza spese folli ma con tanta buona volontà. Ecco allora la serata di tango a piazza Navona, il festival dedicato a Pasolini a Capanelle, musica blues a Campo dei Fiori, attori, band, qualche nome famoso, sparpagliati qua e là. Ciliegina sulla torta per il Municipio XVII, a mezzanotte la proiezione del famoso film 'La corazzata Potemkin'. Presentata da Paolo Villaggio, che in un momento di intensa cultura indosserà i panni del ragionier Fantozzi per il revival della frase che ha segnato la storia del cinema. Chi vuol capire, capisca.

mercoledì, settembre 10, 2008

Vroom

Vroom vroom, meeeeeee, ni no ni no, trshhhh...

Non è l'inizio di una improbabile poesia dadaista. O quanto meno non ancora. E' invece una breve sintesi dei rumori che di notte salgono dalla strada, a qualsiasi ora.
Il cambio di questa settimana è davvero notevole, nessuno è più in ferie, addio all'idillica pace di agosto.
La città si riappropria con arroganza dei propri spazi e non si concede pause, nè ovviamente silenzi. Il che ha un suo fascino. E una tendenza insita a portare sull'orlo della crisi di nervi chi abita fronte strada e dorme ancora con la finestra aperta, perchè in fondo fine delle vacanze non coincide per forza con fine del caldo.

Non sono nato in città, anzi, sono sempre vissuto a contatto con la natura, con la quiete. Se dalla finestra vedevo le foglie degli alberi bagnate capivo che aveva piovuto. Adesso lo capisco dall'odore d'asfalto zuppo che sale con un'onda di vapore e gas di scarico. Non vedo caprioli nel prato vicino casa, non stacco pesche dal ramo, non guardo i pesci nel fiume. Per ora è giusto così, altri obiettivi, altre sensazioni.
Ma se avete un motorino truccato con la marmitta tagliata evitate di passare alle quattro del mattino da queste parti. Ve ne sarei enormemente grato.

giovedì, settembre 04, 2008

My cinematic life

Roma è la città del cinema. O forse no. Perchè poi si finisce sempre per pensare a Venezia, al festival che è così bello mentre nella capitale fanno solo la Festa del cinema, che nasce come imitazione e quindi non può avere il livello dell'originale. Ma qui si respira un'aria diversa, si vive tra le ambientazioni di pellicole che hanno segnato la storia, non è raro imbattersi in qualche lavorazione in corso. Anche senza spingere in fondo alla metro fino a Cinecittà.
Nella via sotto casa hanno girato I soliti ignoti, dietro accanto al gazometro Le fate ignoranti. Giusto perchè Ozpetek abita dall'altra parte del ponte e non voleva fare troppa strada per andare sul set. Tra le due location la casa di Muccino, poco lontano quella di Santamaria. Perchè la nuova generazione di attori e artisti preferisce vivere appena fuori dal centro, dove la notte è viva e piena di locali.

Intanto in questi giorni continuano le riprese del film che porta Roma a fare i conti con un passato scomodo: Il grande sogno, regia di Michele Placido, una sorta di racconto del '68 e della rivoluzione giovanile. Imperdibili le scene che si stanno realizzando nei pressi della facoltà di architettura, dove tutto prese il via quarant'anni fa. Manifestazioni, occupazioni, scontri tra polizia e studenti, rigorosamente in abito lungo e cappotto sotto il sole di fine estate. Capelli alla Beatles, pantaloni di velluto e occhiali squadrati, un tuffo nel passato che per pochi giorni rivive nella città che lentamente si sveglia al ritorno dalle vacanze.

mercoledì, settembre 03, 2008

Supereroi contro la municipale

Ripresa delle trasmissioni. Dopo un assenza che non si può definire forzata, nè voluta, o cercata. Tanti sarebbero gli avvenimenti degni di un' opinione, di un dibattito, di un punto di vista: l'ultimo mese è stato ricco di novità, sul piano personale come su quello pubblico. Ma nel pieno rispetto della miglior tradizione giornalistica, l'estate non concede approfondimenti. Non si parla con Vespa in seconda serata, non si leggono le cronache dei quotidiani gratuiti, non si considerano più le sparate dei politici (o almeno non quanto le loro avventure estive, ricche di scoop e cadute dai gommoni).
Ce ne sarebbero di cose da raccontare, tante da riempire un dizionario. Lettera G, Giochi olimpici, Georgia, Gheddafi, Gustav. Lettera C, Convention, Ciclone, Controlli sulle strade, Cinema, Cina, Caldo (argomento di punta di ogni tg).

Ma la notizia che merita rilievo per oggi è un'altra. Un bandito, mascherato da Uomo Ragno, ha rapinato un ufficio postale in provincia di Como. Dopo aver arraffato circa mille euro è scappato in bicicletta, facendo perdere le proprie tracce.
Una scena d'altri tempi, quasi nostalgica, che frutta appena i soldi per pagare l'affitto. E che fotografa meglio di tante parole questo pigro settembre italiano.