mercoledì, settembre 10, 2008

Vroom

Vroom vroom, meeeeeee, ni no ni no, trshhhh...

Non è l'inizio di una improbabile poesia dadaista. O quanto meno non ancora. E' invece una breve sintesi dei rumori che di notte salgono dalla strada, a qualsiasi ora.
Il cambio di questa settimana è davvero notevole, nessuno è più in ferie, addio all'idillica pace di agosto.
La città si riappropria con arroganza dei propri spazi e non si concede pause, nè ovviamente silenzi. Il che ha un suo fascino. E una tendenza insita a portare sull'orlo della crisi di nervi chi abita fronte strada e dorme ancora con la finestra aperta, perchè in fondo fine delle vacanze non coincide per forza con fine del caldo.

Non sono nato in città, anzi, sono sempre vissuto a contatto con la natura, con la quiete. Se dalla finestra vedevo le foglie degli alberi bagnate capivo che aveva piovuto. Adesso lo capisco dall'odore d'asfalto zuppo che sale con un'onda di vapore e gas di scarico. Non vedo caprioli nel prato vicino casa, non stacco pesche dal ramo, non guardo i pesci nel fiume. Per ora è giusto così, altri obiettivi, altre sensazioni.
Ma se avete un motorino truccato con la marmitta tagliata evitate di passare alle quattro del mattino da queste parti. Ve ne sarei enormemente grato.

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