mercoledì, dicembre 19, 2007

Pensieri nascosti

Ho in testa un’idea così grande che non riesco a visualizzarla. O forse più semplicemente ho lasciato scappare tutti i pensieri. In definitiva oggi dalla mia mente non esce nulla.

Sono bastati due giorni lontano dal lavoro, dagli orari: un viaggetto in treno verso Ancona con tanto di incontro con americano ubriaco e rimpatriata con compagni di viaggio. Il cervello si è disconnesso dalla routine e ha iniziato a rimuginare. Progetti, confini, frontiere. Voglia di inventare tutto dal principio, di percorrere nuove strade. Pensieri che nella quotidianità vengono sommersi da tutto ciò che è necessario ma mai indispensabile: affitto, lavoro, quattro euro per una margherita, i piatti da lavare, la scrivania sommersa di volantini, la bolletta dell’enel, il design svedese delle lampade.

Nella confusione mi sembra di scorgere infiniti punti di uno stesso disegno che non riesco a definire, linee tracciate dall’uno al trentuno sull’inserto della settimana enigmistica. E’ come vedere i frammenti di un quadro che ci sembra conosciuto per le tonalità, i tratti, i colori. Ma del quale non riusciamo più a ricordare la trama. E’ in un giorno come questo che ogni piccola azione rivela la pulsione segreta verso l’altro, lo sconosciuto, il nascosto.

Ascolto la colonna sonora di Amelie, cucino crema catalana (tralaltro fallita per la seconda volta), mi sparo Neverland in prima serata. Pensando a quanto mi aspetta nel futuro lontano, senza preoccupazioni per il cartellino da timbrare domattina alle dieci.

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