venerdì, marzo 14, 2008

Deja vu

Uno slancio di narcisismo e determinazione mi ha spinto ad un’azione inaspettata. Mi sono cercato su internet. Ovvero ho scritto il mio bel nome e cognome, virgolettato, e l’ho lanciato in quella ricerca di quattro millesimi che sfoglia un qualche milione di pagine web. Non tanto per scoprire quanto sono famoso. Anche perchè ognuno è famoso per quindici minuti, o quindici pagine, che dir si voglia.
Quanto per la curiosità di scopire un’omonimia, di incontrare un deja vu, un ricordo del passato, un parente perduto. E i risultati sono stati sorprendenti. Merito forse di un nome che è piuttosto diffuso, il sesto più usato in Italia. Sesto come Sven in Svezia, Ian in Polonia, Charles in Gran Bretagna. D’accordo, anche Sigurd in Norvegia.
A conti fatti ho scoperto che un omonimo si pubblicizza come mago del telemarketing, di una società che non ho ben capito cosa venda. Un altro ha inserito un annuncio su un sito di trattori usati, vende un Lamborghini quasi nuovo e una macchina specializzata per la raccolta delle bietole. E il solo fatto che esiste un macchinario del genere mi riempie di orgoglio. A Torino invece l’ennesima fotocopia di me stesso lavora come giullare e saltimbanco. Lo assicuro, non sono io. Anche se mi piacerebbe davvero.
Ma in assoluto l’esponente migliore di questa piccola famiglia è un calciatore del Lazio. Il referto arbitrale racconta: "Espulso per condotta violenta nei confronti di un avversario, alla notifica del provvedimento offendeva e minacciava l'arbitro e afferrava per i capelli lo stesso avversario. Mentre lasciava il terreno di gioco spingeva leggermente un assistente arbitrale, lo offendeva ed incitava il pubblico a comportamenti violenti. Dall'esterno continuava nelle minacce." E ovviamente col suo comportamento dava inizio a una gara di solidarietà. "I sostenitori durante la gara, in occasione di due espulsioni dei giocatori della squadra, sputavano più volte contro un assistente arbitrale attingendolo al viso, alle braccia e alle gambe".
Come sempre il calcio ha qualcosa da insegnarci.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Mi sembra che tu sia un mix di tutti i tuoi omonimi, soprattutto il militante del telemarketing...
hihihihihi