lunedì, giugno 23, 2008

Prove sul campo

Sono stato a un concorso, di letteratura creativa. Forse più per la curiosità di capire in che modo funzioni questo genere di manifestazione piuttosto che per un'ambizione da scrittore. E per ironia della sorte sono dovute tornare a Bologna, nonostante le selezioni si tengano in tutta Italia; ma essendo una delle ultime prove non avevo molta alternativa. Ottima organizzazione e una bella location, un teatro che sa trasformarsi per accogliere l'arte in molteplici modi.
Il meccanismo è abbastanza semplice: una traccia da seguire, quasi sei ore di tempo per completare il tutto e un limite massimo per la lunghezza. A scuola l'avremmo chiamato semplicemente 'tema', ora lo definiamo 'estemporanea di scrittura'.

Il problema però è far rientrare tutto in 2550 battute. Chi ha un po' di dimestichezza con la funzione conteggio parole di word avrà già capito che si tratta di un po' più di mezza pagina. E condensare un racconto, un'emozione, una sensazione in così poche righe è un'operazione abbastanza complessa. Si punta tutto sull'impatto, sulla capacità di sintesi, sul creare un atmosfera con pochi aggettivi. Senza allontanarsi troppo da quella scaletta fissata dagli organizzatori.
Due tracce: una riunione di famiglia, con i suoi mille personaggi e un segreto custodito gelosamente. O un aeroporto affollato, un volo in ritardo e sguardi in sala d'attesa. Fate voi. Liberate la fantasia. In fondo, con le parole, nulla è impossibile.

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