domenica, giugno 15, 2008

Tracce

A volte penso a un determinato momento, a un istante, a una sensazione. E mi viene in mente una canzone. Rivedo l'immagine di me stesso che ascolta un particolare pezzo, canticchia, simula un assolo di chitarra con il manico della scopa. O suona i bicchieri con la forchetta e il coltello, resta in silenzio lasciando fluire emozioni.
Quella mattina, alle sei del sei gennaio, in macchina nella nebbia con uno strumentale infinito dei Chemical Brothers, Surface to air. Una notte, salendo un cavalcavia dell'autostrada, Eyeless degli Slipknot con quattro amici a fianco. Anche una sonata di piano nelle cuffie guardando gli alberi distendersi sulle sponde di un lago ghiacciato. Keny Arkana e rap francese, interno giorno, pizza prosciutto funghi e bottiglia. I still haven't found, U2, tante mattine quando mi sveglio. I Blur e quel giorno che sono uscito per comprare il Best of, finito, e allora via col treno in un altro paese, alla ricerca.
Oggi ho preso un vinile, un trentatre giri, lucido nella polvere di una bancarella. Festivalbar 86, con tanti nomi che nessuno ricorda più, successi di una stagione, miti e nuove speranze. Cancellati, intrappolati in quel cerchio nero ridotto ad oggetto di design. O a semplice, splendido, ricordo.

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