giovedì, maggio 02, 2013

Il gioielliere

GIORNO 17, KHAJURAHO, MADHYA PRADESH

Salim ha ventinove anni ed e' un tipo sveglio. Non sa leggere e scrivere, e ha il suo nome tatuato sul dorso di una mano. Parla un ottimo inglese. Gli piacciono le ragazze spagnole. Guida il rickshaw, che non e' neppure suo, ma in affitto. E visto che gli affari scarseggiano si ferma a parlare con me che sfinito dal sole boccheggio sul bordo di un marciapiede.

Uno di fronte all'altro. Basterebbe scambiare i nostri luoghi di nascita e ora sarei io a farmi cinquanta chilometri al giorno pedalando con due passeggeri sul groppone. Lui scherza: ha l'aria condizionata, solo in discesa pero'.
E' un periodo in cui si guadagna poco. Fa troppo caldo, i turisti ricchi preferiscono i mezzi a motore e gli indiani si risparmiano volentieri una manciata di rupie. Ma c'e' un altro modo per tirar su quel che basta per sopravvivere: portare gli stranieri a fare shopping. Anche se il malcapitato non compra nulla Salim riesce a farsi dare qualcosa. E' una specie di lavoratore a cottimo. E poi puo' avere una percentuale sugli acquisti.

Mi chiede di prestarmi nel ruolo del turista spendaccione. D'accordo, ho un sacco di tempo libero. Guido io pero'. Ed eccomi contromano in un angolo sperduto dell"India a pedalare per il mio inconsueto passeggero. Scambio di ruoli a pochi metri dal negozio, e si va in scena. Il gioielliere. Sfoggio il mio talento da intenditore di pietre, ammiro la fattura, il taglio, ottengo anche un buon prezzo per un paio di orecchini e pendente. Ci devo pensare, a presto. E via, verso nuove avventure.

Nessun commento: