martedì, maggio 08, 2007

Come un pomeriggio d'estate

Un pomeriggio in bicicletta e via, fuori dalla città, dalla confusione, alla scoperta di cosa si nasconde laggiù, oltre le periferie malfamate e i palazzi che si fanno altissimi. Traffico, pubblicità e cemento lentamente spariscono per lasciare spazio a pianure spazzate dal vento, macchie d’alberi che non sono tutti in fila come quelli dei giardini, distese coltivate. Ogni tanto un pueblo, un’accozzaglia di case, un piccolo paese.
Tappa obbligata a Alboraia. Così finalmente ho visto un campo di chufa. Forse addirittura una serra. Di questa strana pianta che si coltiva solo qui e dalla quale si estrae una bibita, l’horchata. O orxata in valenciano. Che poi neanche lo so come è fatta una pianta di chufa. Come d’altronde non distinguo farro, miglio, soia... Forse il granturco si, se non sbaglio è quello con le pannocchie. E poi a mia discolpa c’è da dire che non è il periodo migliore per riconoscere le piante, dai campi spunta solo qualche germoglio, un abbozzo di foglia, punti verdi su distese assolate come bottoni su una camicia. Un senso generale di tranquillità che contrasta con la città lontana, con le schiere di macchine rese roventi dal sole, con i disegni della tangenziale sul territorio. E che si sposa invece col mare, placido, all’orizzonte.

E da questa strana realtà esce pure un gruppo di musica elettronica. Orxata Sound System. Che ancora non ho sentito, ma mi ha messo la curiosità addosso. Perchè guardandomi intorno proprio non riesco a immaginare i coltivatori con i loro carretti di chufa e la drum ‘n bass in cuffia.

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