martedì, maggio 22, 2007

The last good day

Dire cosa siano stati questi mesi a Valencia è un’impresa impossibile. Fra poche ore si decolla, per l'ultima volta, verso casa. In Italia.
E le emozioni si sovrappongono, in uno stato di ansia costante, mentre la notte scivola via. Settimane intense, esperienze e conoscenze, stili di vita, clima di festa costante. Dai primi giorni passati su un divano di quelli che sarebbero poi diventati grandi amici e dispensatori di kalimoxo, fino all’america’s cup, passando per Fallas e viaggio in Andalusia. Gente da ogni angolo del mondo, lingue improbabili, partite notturne di calcio limone, piazze deserte e a volte colme di persone, feste in appartamenti, botteleon, compleanni, fuochi d’artificio e petardi, pedalate e camminate, pioggia e tuffi in mare, musica e sangria, prove tecniche di veganesimo, squatter e un euro per arrivare a fine giornata. Impossibile ricordare tutti i momenti unici, le risate e i pensieri scaturiti da un nuovo modo di concepire il mondo e ciò che ci circonda. E la voglia che un’esperienza simile ti lascia dentro, di conoscere tutto e tutti, di segnare su quella cartina ancora vuota i nomi delle città e delle persone che ti accompagnano lungo il cammino.
Però si possono ricordare i nomi e i volti con i quali si ha condiviso tutto questo: Ale, Paolo, Lorenzo, Giulio. A voi va il mio saluto più caloroso, in attesa della prossima occasione. A presto.

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