martedì, aprile 24, 2007

Pisa - Barcelona sola andata

Ho passato la notte a Pisa. Per strada, sta diventando un’abitudine. Poche ore dopo mi sono svegliato a Barcelona. Non posso veramente chiedere di meglio. Nel giro di ventiquattrore tre treni, autobus, metro, di nuovo autobus, torre pendente, Gaudì e arrivo a casa. Si insomma, a Valencia.
Perchè come d’improvviso ieri notte ho capito che l’aeroporto chiude, se non ci sono voli. Esattamente tra l’una e le quattro e mezza. E fuori fa ancora freddo, specie per chi come me ha lasciato a casa la giacca con baldanzoso spirito estivo. E quindi via, attraverso tutta la città fino a piazza dei miracoli, deserta, splendida. Solo piccole luci e bianche cattedrali, prati verdi nel centro storico, riflessi immobili sull’Arno. Poi ore di aeroporto, cancellazioni, ritardi. Fino a perdersi finalmente nella metropoli catalana, forme moderne e primitive, confusione e centro del mondo. Impressioni di bellezza e luce, ampi respiri d’arte e dinamismo. Dalla piccola piazza fino alla folla della Rambla, passando per il quartiere gotico, Montjuic, il porto, il villaggio olimpico. Una città che in un questa splendida giornata cede il grigio dei palazzi per rinascere in un tripudio di musica e colori.
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