giovedì, febbraio 22, 2007

Via col vento

Oggi il vento soffia con forza su Valencia. Lo senti subito, girando per la città. E capisci anche che non è la solita brezza che accompagna le giornate degli abitanti e le regate dei campioni. E’ inaffidabile, fatto di folate e attimi di vuoto. Il mio centro metereologico di fiducia dice 20 nodi, proveniente da ovest, rafficato, fino a sabato. Per chi non fosse un vecchio lupo di mare sono circa 10m/sec, 37 kmh. Insomma, cavalloni di due metri, barche di America’s Cup che decollano e rischiano di spezzarsi.
Perchè quando il vento soffia da terra è incostante, capriccioso. Se sei in mare in barca a vela la giornata si trasforma in rodeo. Basta un attimo per rovesciarsi, mentre te ne stai li, instabile e traballante. Come il mondo che ci sta attorno.
Ieri sera grande partita, l’Inter gioca proprio col Valencia e prima vince, poi pareggia, poi vince, poi pareggia. E quando la sera torno a casa sento che è caduto il governo. Anzi no, è inciampato e adesso sta scegliendo se cadere o aggrapparsi da qualche parte. E tutto questo ti fa pensare un po’ che dovrai essere sempre più bravo per evitare che la tua barca si rovesci.
Poi per fortuna arrivano le notizie che aspettavi, quelle di tutti i giorni che danno un senso di normalità e tranquillità ai momenti instabili. Nuovo consiglio d’amministrazione per l’Alitalia, manifestazioni e disordini in Palestina e Iran, una classica alluvione di un paese sperduto (che questa volta però è la Bolivia e almeno come nome si conosce).
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Di nuovo calma, mare piatto, abitudine. Tutto torna al proprio posto; finalmente la Rai ha tolto il limite per il compenso dei conduttori televisivi, che era di ‘solo’ 272.000 euro. Così finalmente Baudo e la Hunziker hanno potuto ottenere ciò che chiedevano. E noi trepidanti possiamo come ogni anno aspettare il Festival di Sanremo.
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