venerdì, febbraio 16, 2007

Parole senza pensieri

A volte penso a quante possano essere le persone che scrivono su internet. Liberamente, occasionalmente, costantemente, semplicemente. Dai fatti più personali alle questioni di dominio pubblico, passando per emozioni e sensazioni. Il fatto è che nessuno sa quanti siano. Questo perchè ogni studio che viene compiuto sul fenomeno blog è già vecchio nel momento in cui parte. Non esiste un catalogo, un elenco, l’evoluzione è troppo rapida e disorganizzata per poter essere seguita. A conti fatti, meglio così.
Ma la voglia di classificazione che invade la rete non risparmia nulla. Esiste la top ten dei blog che parlano di architettura d’interni, di quelli che discutono sulla necessità di riformare il codice della strada, dei blog che insegnano a scrivere blog. Ci sono in Italia 24 persone che usano la rete per influenzare le nostre abitudini, o almeno così dicono.
Tutto è inquadrato e preciso, al punto che ogni classicazione non ha più alcun senso.
Ecco un assaggio di ciò che si può trovare nella grande rete:
Nelle prime trenta canzoni di sempre ci sono sette brani dei Beatles. Il Gameboy è la console giochi più venduta con 110 milioni di pezzi. Kurt Cobain dei Nirvana è un chitarrista migliore (12°) di Carlos Santana (15°). La migliore città degli Stati Uniti per un single è Denver. Il film più bello è “I sette samurai” di Kurosawa. Muhamed Alì è il secondo sportivo ad avere guadagnato di più l’anno scorso, vendendo tutti i diritti sulla sua immagine. Il padrone dell’Ikea è il quarto uomo più ricco del mondo. Il walkman si piazza terzo nella classifica dei gadget che hanno cambiato la nostra vita, lasciando di sasso l’I-pod solo dodicesimo. Angela Merkel è più potente di Condoleeza Rice.

Voci di corridoio affermano che i blog sono circa 70 milioni, con una crescita di venti milioni all’anno. Metà di questi sono però inattivi, abbandonati. Parole fermate sul schermo per molto tempo, memoria collettiva di quest’era della comunicazione.
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