giovedì, marzo 29, 2007

Bologna radical chic

Amo le bancarelle tutto a un euro. E i negozi a novantanove centesimi, ottantacinque se si è fortunati. Mi sono perso nella fiera del libro che imperversa tra le strade di Bologna. Cultura per tutti, buttata qua e la, disordinata sotto pile di vecchie riviste, volumi di storia omaggio col giornale dei programmi tv. Lunghe file gialle di romanzi polizieschi, piatti colorati sulle copertine dell’enciclopedia della cucina, giusto accanto al Capitale di Marx, nei suoi pratici otto volumi.
Curiosi più che lettori che si assiepano ai lati dei banchi ingombri, sotto lo sguardo vigile di stanchi rivenditori. C’è chi si lancia sulle dispense d’arte, chi sul manuale di pronto soccorso. Uno scatolone di libri di Freud invenduti: stimato da tutti, letto da nessuno. Forse perchè non è mai bello sentirsi indagati, psicanalizzati. Accanto un’altra scatola, giardinaggio, agricoltura, astrologia.
Persone concitate che sfogliano e incartano volumi, con velocità sorprendente, forse contagiati da quell’interesse radical chic per i libri vissuti, per la cultura di seconda mano. O forse perchè vogliono riempire gli spazi vuoti nella libreria, da mostrare a uno bravo quando li viene a trovare. O forse perchè davvero li vogliono leggere.

Un volumetto lontano attira la mia attenzione, teatro di Ibsen, mai letto e appena sentito, da quanto mi ricordo un po’ psicotico e fissato con presenze inquietanti, fantasmi del passato che non si possono dimenticare. Un uomo che scrive in una terra fredda, Svezia o Norvegia. Non mi ricordo bene. Sicuramente un posto pieno di fiordi, un po’ desolato e angosciato, al di fuori del mondo come le storie che racconta. Un euro per un pezzo di letteratura, immortale. Forse da leggere e vivere, attraverso sensazioni che dalle pagine passano alla pelle, dalle lettere al respiro. O forse solo da portare via, mettere in libreria o sul comodino. In attesa. Se non altro per avere un piccolo pezzo di terra lontana nell’ambiente rassicurante della propria casa.
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2 commenti:

siuf ha detto...

Sarei curiosa di sapere se lo hai comprato, poi, Ibsen, e se lo hai letto, soprattutto.. :)

Ale451 ha detto...

Ah... questa mancanza di fiducia... comunque si dai, ne valeva decisamente la pena! E' attualmente in lettura, studio teatro nella vita e Ibsen è una grande mancanza! Ho visto solo rappresentato "Donna del mare" l'anno scorso. Adesso recupero! ciao