domenica, marzo 18, 2007

Lezioni di microeconomia

Sono sempre stato affascinato dal piccolo mondo del mercato sommerso, clandestino, fatto di persone che vendono, scappano, tornano e vendono. Mescolate nella folla, davanti agli stadi, lungo le spiagge, ai concerti, nei locali. Una vendita al dettaglio itinerante, organizzata e puntuale, che riverse nelle strade cinture, rose, cd, quadri.
In questi giorni Valencia è sconvolta dalla festa de Las Fallas. Il traffico sparisce dalle strade lasciando spazio e pubblico a commercianti, truffatori, venditori e artisti. Proprio di fronte all’arena dei tori un pagliaccio gioca coi passanti e incanta i bambini, un mago si esibisce con trucchi non tutti riusciti perfettamente. Ai lati delle vie, noncuranti di tutto ciò che può accadere, stanno le statue viventi. Rispondono ai botti dei petardi con un semplice battito di ciglia, immobili, argentate. Solo di quando in quando riprendono vita con movimenti metallici e regolari, sempre legate al personaggio da un filo sottile di arte e perplessità. Un cowboy, un elefante e un antico legionario si nascondono tra le pieghe della folla, rubando l’attenzione dei passanti.
Ma è nella notte valenciana che i veri strateghi della microeconomia scendono in campo. Personaggi singolari, che si muovono nella confusione con zaini e valigie vendendo lattine di birra. Alcuni furtivi, discreti, altri esagerati e noncuranti. Camminano con carrelli che hanno riempito al discount nel pomeriggio, rifacendosi un euro alla volta delle spese di viaggio, d’acquisto, d’affitto.
I più coraggiosi si pubblicizzano alzando cartelli sopra la massa informe di teste e persone che cammina nel centro città. Quando ormai il mercato abusivo della birra è pieno, ecco spuntare valide alternative, banchetti di cocktail e sangria che lentamente si scavano la loro nicchia nella new economy valenciana. Pochi secondi e il banco è pronto, un rapido cambio di postazione per un imprevisto passaggio di polizia e l’avventura ricomincia. Destino peggiore tocca ai venditori di panini, che nella fuga dalle forze dell’ordine devono trascinarsi dietro bombola del gas, ceste di pane e piramidi di salsicce tra due ali di folla affamata e sempre pronta a cogliere al volo l’occasione.
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