giovedì, marzo 22, 2007

In direzione ostinata e contraria

Ogni volta che devo viaggiare, spostarmi, per necessità o anche solo così, per mettere un po’ di chilometri sotto i denti, per guardare il mondo con i miei occhi. Mi ritrovo a lottare contro le feste, le masse dei turisti per caso, i prezzi alle stelle. In un mondo che pullula di viaggi low cost, labirinti inesplorati di prenotazioni, compagnie aeree sconosciute, bus internazionali, tra i quali è veramente difficile orientarsi. Possono passare giorni per trovare la via migliore. Offerte. Con immancabile asterisco, che riporta alla voce: offerta non valida in prossimità di festività o dei maggiori eventi sportivi.
E’ dura la vita del lowcostista, o con parole più semplici di chi vuole spostarsi senza spendere una follia. Può sempre esserci in agguato una festa patronale, un gran premio di automobilismo, una fiera del mobile che fa levitare i prezzi in modo eccezionale. E certo affidarsi a linee convenzionali non è un vero affare. Basti pensare che il costo di un semplice Valencia-Milano può spaziare dai venti euro dei low cost fino ai cinquecento di una compagnia ben più nota (per rispetto alla privacy diremo solo che nel suo nome contiene le parole “Ali” e “Italia”).
Ora cercherò di infilarmi tra Pasqua con relativa settimana santa, ponte del 25 aprile, festa dei lavoratori, partite di Champions League e regate di America’s Cup. Mettendo diligentemente in fila prezzi e disponibilità, valutando se meglio atterrare a Pisa con la quasi certezza di passare la notte in aereoporto piuttosto che Bergamo, Malpensa, Forlì. Perchè il mondo è sempre più piccolo e a portata di mano, ma i chilometri che ci separano dalla pista di decollo sembrano sempre troppi.
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