venerdì, maggio 02, 2014

Cocco

GIORNO 32, HALONG, VIETNAM

L'evoluzione umana ci ha portato, secolo dopo secolo, ad affinare competenze e espandere capacita', anche attraverso l'invenzione di utensili sempre piu' specifici ed efficaci. In un certo modo lo strumento ha portato a un'espandersi della parte liminale subumana, rendendo possibili azioni inaspettate.
Ora, poniamo un individuo a cui sono stati sottratti gli oggetti di uso comune alle prese con uno dei suoi nemici naturali: il cocco.

Halong, una delle spiagge piu' belle del mondo, con le sue duemila piccole isole a confodere la linea dell'orizzonte. Divisa d'ordinanza, costume, occhiali, ciabatte. Li, a guardare le onde placide bevendo con una cannuccia da una noce di cocco. Che, e' chiaro, e' il drink ufficiale della spiaggia.
Ma, finito l'aperitivo, il cocco si butta?! Non e' possibile! Occorre trovare un modo per aprirlo!

L'eterna sfida dell'uomo contro la natura. L'istinto di sopravvivenza che si ingegna per estrarre il cibo da quell'involucro apparentemente inespugnabile. 
Da bambini al mare usavamo un mattone del vialetto, e giu' a sassate. O lo chiudevamo in una busta e facendolo roteare lo lanciavamo stile bolas contro il muro, con spirito ninja. I piu' approssimativi usano un martello, qui e' tradizionale il machete. Io ho una cannuccia. 

Morale? Apprezzare gli sviluppi della tecnologia umana. Per il momento, ha vinto il cocco.

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