mercoledì, aprile 30, 2014

I diari della motocicletta

GIORNO 30, HANOI, VIETNAM

La citta' imborghesisce. Specialmente Hanoi, con il suo quartiere francese, le baguette agli angoli delle strade, i locali e la vita notturna. I tratti gentili dei suoi abitanti, i fiumi di viaggiatori che riscoprono un legame particolare con questa terra un po' europea e un po' asiatica.
Tempo di muoversi.

Abbiamo una moto. O, meglio, due. Non c'e' officina, laboratorio, negozio, ostello, che non abbiamo visitato. Perche' la citta', o almeno il centro storico, vive in buona parte su questo, vendere viaggi e servizi ai turisti, e motociclette per muoversi in modo spensierato per il paese. Ora, basta non confondere la nostra idea di moto con quella vietnamita. Si parla di modelli stile anni sessanta, tenuti insieme da abbondante nastro isolante e una buona spruzzata di vernice, con un ruggito paragonabile al Ciao dei tempi migliori. Centodieci cc, contachilometri finito a 99999 per la moto di Luca, 13 chilometri per la mia, che forse e' riuscita a ripartire dopo essere passata dal via. Bellissime, comunque.

E' come fare un tuffo nel passato, ai tempi in cui ci si metteve su due o quattro ruote su un mezzo potente come uno scooter e si girava l'Europa. Sulle strade che erano perlopiu' statali, appoggiate alla rinfusa sul paesaggio, e non noiose lingue di cemento senza una curva per ore e ore. E poi, questo Vietnam allungato nel sudest che ricorda l'Italia, con le montagne al nord e una lunga striscia di terra verso sud che sorride al mare.
Oggi ultimi accorgimenti: studiare le strade, trovare cinghie e telo per assicurare lo zaino, perdersi per Hanoi.
Poche ore a una nuova partenza.


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