mercoledì, aprile 23, 2014

Affinita'/divergenze

GIORNO 23, PECHINO, CHINA

Si dice spesso che i cinesi sono tutti uguali. Mentre in realta' sono immensamente diversi. Se non altro perche', essendo quasi due miliardi di persone, sarebbe statisticamente poco credibile. Poi perche' in un una terra cosi' vasta convivono etnie differenti. Ma, alla fin dei conti, quello che si usa come un luogo comune ha un fondo di verita'.
Succede infatti di sentirsi osservati. Essere europei, per strada, pare essere fonte di grande interesse. Troppo diversi, esseri curiosi, forse non ancora cosi' diffusi in un paese che solo da pochi anni e' spiccatamente filo occidentale. Foto fatte di nascosto con i telefoni, persone che ti salutano quasi fossi un volto celebre di una serie tv. Strano, dato che Pechino e' invasa dai turisti. Ma forse in numero tale da risultare irrelevante, una goccia in quei due miliardi.

Differenze oggettive tra il sottoscritto e il popolo asiatico: capelli, mossi invece che lisci. Altezza, maggiore rispetto alla media, molto utile nei luoghi affollati. Naso, lungo, interpretato come sintomo di bellezza. Occhi non allungati. Differenze trascurabili. Dato che ci si ritrova vestiti allo stesso modo, tra fiisicita' cosi' lontane l'una dall'altra, un assortimento di centinaia di volti, espressioni figlie di culture variegate. 

Certo molto lontani tra loro gli stereotipi: cinese che mangia scorpioni e serpenti (avvistati, ma a scopo d'intrattenimento turistico), europeo/americano che mangia al fast food. Cinese in bicicletta, europeo portato sul rickshaw da un ragazzino. Estremi che possono vivere nel caso isolato, ma si discostano dalla realta' dei fatti che come spesso capita si trova nel mezzo. Si incontra, mescolandosi e portando esempi opposti. 
Davvero difficile comprendere questo interesse per lo straniero. Cosi' simile a loro. Ma forse, a suo modo, divertente.


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