venerdì, febbraio 04, 2011

Ariosto, il meglio per il vostro arrosto

GIORNO 13, BOGOTA', COLOMBIA

Mi sono sempre chiesto perche' esistono gli aromi per i cibi. Forse perche' non hanno piu' sapore. Come il leggendario Ariosto. Ovvero, aggiungi il sapore di arrosto al tuo arrosto. Tanto vale comprarsi una rosetta, spolverarla di Ariosto, e fingere il cenone del giorno del ringraziamento. O versarlo sul pacchetto delle gomme, e andare in giro masticando tacchino con patate.
Questo solo per dire che mi sono concesso il primo pranzo completo. E un pollo cosi' in Italia non mi capita mai di mangiarlo, tranne il giorno di pasquetta quando la nonna butta in tavola l'anatra cresciuta in cortile.

Adesso non voglio dire che in Colombia sia tutto sano e genuino. Ma in quel ristorante, sicuramente si'. Certo, chiamarlo ristorante e' un po' esagerato. E' una stanza piastrellata con due file di tavolini da fast food, quelli con gli sgabelli inchiodati a terra. La serranda alzata che sembra di entrare in un garage. Nessuna insegna, solo un cartello scritto in pennarello nero che annuncia menu' completo a 4000 pesos. Un euro e ottanta. E questo basterebbe a convincermi. E in piu' e' pieno di gente. Niente turisti, ancora meglio.
Zuppa di verdure come primo. Poi pollo al forno con patate. Un piatto di misto verdure, lenticchie e riso. Da bere limonata. Certo, accostamento azzardato, ma tutto sommato riuscito. Al servizio totale, preciso e puntuale per quanto spartano, darei tre stelle michelin.
E sicuramente mi riprometto di segnalarlo in una mia personale riedizione del Gambero Rosso.

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