venerdì, febbraio 25, 2011

Fifties

GIORNO 34, LA PAZ, BOLIVIA

Io gli anni cinquanta non li ho visti. Ma me li ricordo. C'erano il rockabilly, le cameriere coi pattini e i drive in. E Fonzie in giubbotto di pelle appoggiato con un gomito al jukebox.
A volte qui sembra di essere in pieni "fifties". Soprattutto quando hai un centrotavola di plastica gialla e a fine pasto per dolce ti portano la gelatina. E bevi da quelle bottigliette allungate, di vetro, con le etichette che sembrano disegnate a mano una per una. Magari ordini una gazzosa, cosi', tanto per gradire.
O quando cammini per le strade e vedi i negozi di ricambi: per le macchine, per gli elettrodomestici, per quei televisori grossi e ingombranti a tubo catodico che non si pongono nemmeno il dubbio di cosa sia il plasma e il digitale terrestre.
Le cose si riparano, non si buttano. Le auto a volte hanno gli sportelli di un altro colore. Le tastiere dei computer, consumate dal ticchettio incessante dei navigatori di internet, hanno le lettere scritte a mano su pezzetti di carta e incollate sui tasti. Puoi scegliere di passare all'Apple Store e prenderti un'I Pod, o entrare nel laboratorio affianco e uscirne con il tuo walkman di terza mano fiammante. E aspettare che il nastro della cassetta di riavvolga per ascoltare la tua canzone preferita.
Ho vagato tra i vicoli del centro ascoltano Sam the Sham and the Faraons. In un altro tempo, guardando gli andini nostalgici e le bancarelle per turisti. Tutto cosi' retro'. Per qualche ora, i miei personali anni cinquanta.

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