giovedì, febbraio 03, 2011

Vite parallele

GIORNO 12, BOGOTA', COLOMBIA


Sentirsi a casa ed essere dall'altro lato del mondo. E' incredibile come una citta' possa entrarti nel cuore, come si possa condividere cosi' tanto con persone cresciute in ambiente, cultura e tradizioni differenti.
Sono nel quartiere della Candelaria, il centro storico della citta' ma anche una sorta di roccaforte universitaria, piena di spazi d'epressione, luoghi d'incontro, teatri e locali. Quasi sulla cima della collina, che da li a poco si trasforma in aspra montagna, si trova una piazzetta, plaza del Chorro de Quevedo. Sembra di stare nel centro di Bologna.

Gente seduta sui gradini a leggere col sole sulla fronte, un attore da un lato che intrattiene un gruppo di studenti, giocolieri e muri dipinti. Una giornata alla scoperta di vicoli stretti e colorati, vitali. E poi bella serata in un locale sulla settantesima con la community di viaggiatori della quale faccio parte.
A ridere con un professore di filosofia che ha provato a lavorare in Italia, e si e' ritrovato a distribuire volantini per le strade di Seregno. A parlare con una ragazza afro spagnola che fa la volontaria a Bogota'. A insegnare a un gruppo di colombiani come gli italiani parlano muovendo le braccia.

E sentendo che il mondo e' tutto li. E' esperienza e racconto. Indifferente trovarsi in un bar della Garbatella o sulla cima dell'Everest. Sono le persone, con il loro bagaglio di vita ed emozione, a rendere speciale un incontro, un momento. Sono le persone, che per quanto diverse possano essere, ti fanno sentire a casa.

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