venerdì, dicembre 28, 2007
mercoledì, dicembre 26, 2007
Segnali di fumo
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martedì, dicembre 25, 2007
Interruzione di pubblico servizio
Poi ho scoperto un’altra novita’. Che quasi cinque milioni di persone fanno il pranzo di Natale al ristorante. Mentre mi immaginavo suocere mamme nonne e nuore attorno ai fornelli tutta la mattina. Il che significa che in Italia restano aperti 52.000 ristoranti, e li di persone che lavorano ce ne sono veramente tante. E poi treni, ospedali, tecnici. Hotel e piste da sci, camerieri e animatori.
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venerdì, dicembre 21, 2007
Tutta mia la città
mercoledì, dicembre 19, 2007
Pensieri nascosti
Ho in testa un’idea così grande che non riesco a visualizzarla. O forse più semplicemente ho lasciato scappare tutti i pensieri. In definitiva oggi dalla mia mente non esce nulla.
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domenica, dicembre 16, 2007
Lenzuola bianche sotto la neve
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venerdì, dicembre 14, 2007
Principio di relativita'
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Tags: acciaierie, cronaca, silenzio
mercoledì, dicembre 12, 2007
Corri, Forrest!
Notiziario straordinario. Sono trascorse solo poche ore da quando ho scritto contro un sistema di autobus e controlli che non mi convice per niente, e subito l’azienda di trasporti bolognese ha reagito con rabbia.
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Tags: atc, autobus, bologna, controllore
martedì, dicembre 11, 2007
Full metal jacket
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Tags: atc, autobus, biglietto, controllore
sabato, dicembre 01, 2007
Foglie gelate findus
Al mattino le foglie sono congelate. Bianche e intirizzite tra fili d'erba che si raggomitolano nel vano tentativo di scaldarsi l'un l'altro. Solo fuori citta' pero'. Tra quelle terre di nessuno macchiate qua e la da zone industriali e colorate magliette da jogging. In centro invece le foglie non hanno freddo.
Colpa dello smog, dei palazzi alti, del silenzio della notte che non esiste. O del fatto che le foglie non ci sono. Sinceramente non lo so. Non ci ho mai fatto caso.
Restando in tema di vegetali, in ufficio ho trovato questo: "Le piante favoriscono la depurazione e l'umidificazione naturale dell'aria. La tillandsia per esempio si nutre di radiazioni fisiche quindi e' utile se viene collocata accanto al computer, la dracena assorbe i vapori delle stampanti mentre la palmetta neutralizza la formaldeide". Bella idea.
martedì, novembre 27, 2007
Alibi
La grande mancanza della quale mi sono macchiato è non avere restituito un libro in biblioteca nei termini previsti. Quattro giorni di ritardo. Certo ci sono reati più spregevoli al mondo, anche se non la pensano allo stesso modo coloro che gestiscono questa libera circolazione della cultura che è il prestito dei libri. A nulla è valsa la fedina penale immacolata, i motivati interessi di studio, la giuria compiacente e l’arringa finale nel nome di un sistema più elastico. Sono stato sospeso per un mese. Mi è stato anche indicato il passo del regolamento che sostiene una pena commisurata al ritardo e comunque mai inferiore a un mese. Giusto nel periodo in cui devo cercare i libri per la tesi.
Intanto la mia casa raggiunge il nuovo record d’inquilini: undici. Cinque abitanti, un ospite a tempo indeterminato, un altro quasi stabilizzato, due temporanei, un cane residente e uno in visita.Cosa succederà nei prossimi giorni non ci è dato saperlo.
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Tags: alibi, biblioteca, cultura, reato
giovedì, novembre 22, 2007
Libera competizione
Tra pochi giorni partono anche le promozioni per i cellulari: ieri mattina ho assistito alla segretissima presentazione del progetto. Per poi scoprire che anche i diretti avversari avranno uguali tariffe, costi, bonus. Precisi al centesimo. E poi la chiamano libera competizione.
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Tags: christmas, fastweb, internet, promozione
mercoledì, novembre 14, 2007
Viaggio ai confini del divano
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Tags: couchsurfing, divano, sofa, viaggio
venerdì, novembre 09, 2007
Norma di sicurezza
Può sembrare cosa da poco, ma l’accesso totale alla scheda del cellullare di uno sconosciuto può rivelare molte cose. Forse troppe. Ecco che allora entrare in ufficio è come entrare in un carcere di massima sicurezza: telecamere, documenti di identificazione. Ogni porta si apre solo con tessera magnetica che visualizza sul display nome e cognome. Ogni computer è personale e tutte le operazioni vengono tracciate. Ogni persona ha abilitazioni differenti in base a una severa gerarchia. Ogni pagina è cifrata. Non si sa bene dove si trovi il reparto anti frodi e chi vi lavori.
Uno scenario degno del migliore film di spionaggio. O forse di una commedia, quando il cliente chiama e lascia con noncuranza numero di carta di credito e codice segreto.
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Tags: dati personali, privacy, security
mercoledì, novembre 07, 2007
Palla al centro
Esistono fondi creati dalle pubbliche amministrazioni per finanziare la formazione e la specializzazione di futuri lavoratori. Insomma, lo stato paga un’azienda per insegnare il mestiere a qualche giovane disoccupato. L’azienda al termine del corso assume i lavoratori con contratto a termine, un mese, due settimane, non si sa bene quanto per coprire una sua necessità. Al prossimo giro assumerà gli stessi giovani, già formati ed esperti. E invece no. Perchè altrimenti non incasserebbe il contributo statale. Quindi spazio ad altri nullafacenti senza esperienza. Guadagna l’azienda che assume e licenzia quando vuole, guadagna l’agenzia che fa da tramite tra domanda e offerta. E il lavoratore si ributta nella mischia.
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Tags: formazione, interinale, lavoro
lunedì, ottobre 29, 2007
Occhi di straniero
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sabato, ottobre 27, 2007
Star system
La sera grande musical con Giulietta e Romeo, emozioni e spettacolo, un’ulteriore prova di quanti artisti validissimi e completamente sconosciuti affollino le scene. La notte si conclude con la caccia all’ostello tra le mille viuzze della metropoli deserta, voglia di viaggiare e di scoprire quanto può essere grande la città.
lunedì, ottobre 22, 2007
Fenomenologia canina
Eccomi qui. Mi guardo attorno, camera nuova, cuscini indiani, specchio, armadio, scrivania, addirittura un divano. E’ già una settimana che sono nel nuovo appartamento bolognese. Ancora senza connessione internet, confinato ai margini del mondo, lontano da blog, informazioni, contatti. Ma nel compenso la nuova sistemazione non ha deluso le attese: gente simpatica, ambiente interessante. Ancora rimane il dubbio su quante siano le persone che effettivamente vivono qui. Io ne ho contate sette. Anche se uno si tratta sicuramente di un ospite, con tanto di cane appresso. Sabato sera altri due ospiti in casa, altri due cani. Sembra la consuetudine; uomo trova uomo e cane trova cane. Un binomio uomo natura stupendo, se si escludono i primi momenti di tensione per chi come me non ha animali in casa e si sente tra i due fuochi di una lotta territoriale. Inizio settimana a caccia di lavoro, esami che stanno per arrivare, freddo fuori controllo. Giro con blocco e penna in tasca, decine di numeri e indirizzi, impressioni dei momenti che vivo. Voglio iniziare a scrivere tutto quello che mi sta attorno. Domani vado a Roma per perdermi tra festival del cinema e il tanto atteso musical di Giulietta e Romeo; carta e penna alla mano, beninteso. |
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Tags: bologna, cane, luoghi comuni
giovedì, ottobre 11, 2007
Edizione straordinaria
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Ready to go
Basta, ho mollato la camera che ormai era sicura, dovevo incontrare il padrone oggi, portare l’acconto, firmare le carte. Un contratto nuovo nuovo per quattro anni, il che significa sei mesi di preavviso prima di poter andar via: un’enormità di tempo per chi già pensa dove poter sfuggire con l’arrivo della primavera e una laurea messa nel cassetto.
E allora via, altro giro di annunci, di telefonate, di visite. E finalmente una nuova casa. Bella gente, un greco che fa un dottorato in archeologia, una ragazza che studia teatro, un antropologo, forse un cane anche se non l’ho ancora capito. Un paio di giorni e si va.
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giovedì, ottobre 04, 2007
Quattro ottobre
Ma ciò che mi stupisce maggiormente è che, mentre in tutta Italia oggi è il giorno di San Francesco, a Bologna no. Domani. Celebrazione spostata perchè il quattro ottobre è anche san Petronio, patrono della città. A me sembra un giorno come gli altri: eppure nella storia è uno di quei giorni che catalizza le attenzioni. Il Messico e il Portogallo diventano repubbliche (1824 e 1910), nasce il Belgio (1830), primo satellite nello spazio (Sputnik, 1957), introduzione del calendario gregoriano (1582).
Chissà, forse ogni istante nella storia è così pieno di avvenimenti. Resta il fatto che oggi Bologna non studia e non lavora, e il tempo sembra scorrere un po’ più lentamente.
mercoledì, ottobre 03, 2007
Partenze intelligenti
La mia partenza intelligente, rivelatosi disastrosa, è stata quella di scegliere di comprare un paio di biglietti su internet dopo cena. Momento di picco massimo di affluenza utenti. Su questo sito, TicketOne, che agisce in regime di monopolio nel mercato virtuale. Ovvero, o compri da loro o rimani senza. Fatto sta che dopo aver inserito tutti i dati vengo parcheggiato in una sala d’attesa, col mio numerino, come dal salumiere. Ho davanti settecentoquarantadue persone. E la pagina che dovrebbe aggiornarsi in automatico rimane ferma, disegnata. Provo a visualizzare, nella mia mente, una coda di quasi mille persone alla cassa di un supermercato.
Penso che ripasserò domani.
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venerdì, settembre 28, 2007
Cento passi
Una città che si riscopre malinconica in una giornata di pioggia, quando tutto nell’aria umida sembra scorrere lentamente. Lunghe camminate lungo i viali, ombrelli colorati, un paio di conversazioni in spagnolo a distanza di mesi con ragazzi di Madrid. Uniche scosse della mattinata un esame di storia del cinema affrontato con spavalderia da studente consumato e grandinata improvvisa che cristallizza per qualche minuto la fretta di chi passeggia per strada. E che permette di scoprire passo passo percorsi tra le infinite file di portici, vicoli e quartieri.
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lunedì, settembre 24, 2007
Il mondo è piccolo
Il mondo è piccolo. Perchè un giorno puoi passeggiare per Bologna e incontrare un ragazzo di Macerata che studia a Venezia e che avevi conosciuto a Valencia. Cinque minuti dopo aver accompagnato una ragazza straniera che ti ha chiesto di aiutarla a trovare un ufficio e che casualmente proviene dall’unica città estera dove hai vissuto cinque mesi. Puoi anche tornare in luoghi che non vedevi da un anno e riscoprire tutte quelle semplici azioni che ti fanno sentire così cittadino. Camminare con noncuranza, attraversare col rosso, evitare chi dorme per terra, correre guardando l’orologio. Puoi girarti attorno e accorgerti di essere solo un puntino tra migliaia di persone. Un puntino che per l’ennesima volta, disperato, si lancia alla ricerca di una casa. Muovendosi come un segnale gps sulla cartina di Bologna.
Perchè, grande novità di questo inizio anno, la città si è digitalizzata. Ovvero qualcuno ha ben pensato di togliere tutti gli annunci d’affitto appesi nelle vie universitarie, in nome di una nuova politica di lotta al degrado. Ed ora internet rimane l’unica risorsa per trovare una camera libera.
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Tags: affitto, bologna, università
venerdì, settembre 21, 2007
Quelli che ben pensano
Intanto sono di nuovo a casa. Tornato in silenzio mentre la cittadina è piena di persone, movimento e frastuono per l’inizio di Miss Italia. Il che fa sembrare Salsomaggiore una piccola metropoli, un centro della dolce vita dove modelle striminzite sfilano su tappeti rossi inseguite da stormi di paparazzi. Il posto dove tutti in questi giorni vorrebbero essere, tranne forse le persone che ci abitano.
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Tags: luci, miss italia, ritorno
venerdì, giugno 01, 2007
Restart 2.0
Un ultimo sguardo a Valencia, questa volta in televisione, visto che oggi inizia la battaglia che deciderà lo sfidante di Alinghi per l’America’s Cup. Italiani contro neozelandesi che si muovono tra quei luoghi che negli ultimi mesi sono stati come una casa per me. Poche ore e via, riparto non più all’avventura con uno zainetto in spalla, ma con un set di valigie piene di non so cosa, probabilmente oggetti e abiti inutili insaccati nell’ansia di dimenticare qualcosa.
Oggi cambia anche il nome del blog. Di questo spazio che non voglio lasciar perdere perchè ormai è diventato un consueto momento di riflessione, di ricordo, d’immaginazione. Perchè come diceva qualcuno molto più acculturato di me: “la parola è in sè un atto di fondazione e le cose esistono a forza di essere nominate”. E’ importante lasciare traccia di sè, ripercorrere talvolta tutto ciò che si ha attraversato. Anche soltanto con i semplici interventi di un blog.
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Tags: america's cup, blog, calabria, viaggio
lunedì, maggio 28, 2007
Forse no
In questi giorni ho rivisto e ritrovato, oggetti, persone, situazioni che avevo messo in disparte in quest’ultimo periodo. Momenti che apprezzo e altri che disprezzo. Ho rivisto le risse in discoteche, gente che balla tra le bodyguard, ragazze scostanti. Mi mancavano? Forse no. Ho parlato con menti inquadrate, persone che criticano per il gusto di farlo. E’ stato un piacere? Forse no. Per fortuna ho anche incontrato amici che non vedevo da tanto, ma con i quali è sempre bello passare il tempo, parlare, raccontarsi i vecchi tempi e i nuovi progetti. Mentre mancano soltanto pochi giorni a una nuova partenza.
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Tags: amici, città, università
venerdì, maggio 25, 2007
Data da destinarsi
Ritorno a casa, ritorno a una vita completamente diversa da quella degli ultimi mesi. Perchè attorno non scorre l’energia di una città che si tuffa nel mare, ma la tranquillità di un paesino tra le colline. Uno di quei posti che a guardarli ti fanno venire in mente un sonetto di Leopardi. Qualche amico, lauree e compleanni, famiglia, una passeggiata. Altri ritmi e altri orari fanno da sfondo alla necessità ancora una volta di riflettere, pensare, programmare quello che succederà più avanti. Quando, beninteso, non si ha la minima intenzione di fissare date e scadenze.
Perchè non è indispensabile seguire l’arrivismo dilagante: si possono portare avanti sogni più che progetti, idee piuttosto che convinzioni. Penso che ogni esperienza mi insegni che non bisogna accontentarsi. Nel senso buono del termine. E’ importante trovare sempre un nuovo stimolo, un obiettivo differente, una strada complicata da affrontare. Ma se devo parlare di fatti concreti, intanto nei prossimi giorni mi aspetta uno studio ‘matto e disperatissimo’. Quindi considerazioni rimandate. Data da destinarsi.
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Tags: poesia, riflessione, università
martedì, maggio 22, 2007
Cancelled
La realtà invece racconta di sciopero, ovviamente dei dipendenti Alitalia (come fosse una novità) ma sopratutto degli uomini radar, figure leggendarie che con cento occhi dirigono il traffico aereo. Senza riempire il cielo di segnali stradali, caselli e corsie preferenziali. Ma semplicemente disegnando rotte fatte di numeri e linee sottili. Niente controllo e niente radar con conseguente chiusura di ogni aeroporto italiano. Una sorta di festa nazionale, con tanto di processione (di scioperanti in manifestazione), laudi al cielo (di viaggiatori bloccati), pranzi a base di caffè e croissant (tra i turisti solidali nella sventura).
Tutto il resto si commenta da solo. Cielo grigio, freddo e vento, valige su e giù per scale mobili, nuovi biglietti della metro, tentativo di ritorno per una notte nella stanza lasciata vuota solo poche ore fa. E lo spettro di un nuovo sciopero che aleggia sulla giornata di domani.
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The last good day
E le emozioni si sovrappongono, in uno stato di ansia costante, mentre la notte scivola via. Settimane intense, esperienze e conoscenze, stili di vita, clima di festa costante. Dai primi giorni passati su un divano di quelli che sarebbero poi diventati grandi amici e dispensatori di kalimoxo, fino all’america’s cup, passando per Fallas e viaggio in Andalusia. Gente da ogni angolo del mondo, lingue improbabili, partite notturne di calcio limone, piazze deserte e a volte colme di persone, feste in appartamenti, botteleon, compleanni, fuochi d’artificio e petardi, pedalate e camminate, pioggia e tuffi in mare, musica e sangria, prove tecniche di veganesimo, squatter e un euro per arrivare a fine giornata. Impossibile ricordare tutti i momenti unici, le risate e i pensieri scaturiti da un nuovo modo di concepire il mondo e ciò che ci circonda. E la voglia che un’esperienza simile ti lascia dentro, di conoscere tutto e tutti, di segnare su quella cartina ancora vuota i nomi delle città e delle persone che ti accompagnano lungo il cammino.
Però si possono ricordare i nomi e i volti con i quali si ha condiviso tutto questo: Ale, Paolo, Lorenzo, Giulio. A voi va il mio saluto più caloroso, in attesa della prossima occasione. A presto.
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Tags: america's cup, erasmus, fallas, fiesta, valencia
lunedì, maggio 21, 2007
Appunti rovesciati
Sera. La città irremediabilmente italiana, turisti e solo turisti. Tramonto. Luna Rossa in finale. Il pomeriggio al porto e il vento in faccia. Il sole che preannuncia l’estate, all’orizzonte macchie colorate di asciugamani sulla spiaggia. Incontri, Filippo in visita dall’Italia e la leggenda Paul Cayard che passeggia tra le basi degli equipaggi. Gli spagnoli che ci credono, fino in fondo. Mattina. Opaca, sonnolenta, domenica. Notte fonda. Chilometri come tenaglie nelle gambe. Gente per le strade fino all’alba di un nuovo giorno, festa affollata in appartamento, ultimo bottelleon alla playa. Un ambulanza e polizziotti molesti. Bottiglie, sabbia e sangria. Cena di pizza e tortilla. Viaggi metropolitani, un’aeroporto che mi aspetta.
Lo strano desiderio di rivivere al contrario tutto quello che è successo dall’inizio dell’anno, dal primo post di questo blog, dal primo giorno in una nuova splendida città. E semplicemente rallentare tutto, per avere il tempo di capire l’attimo prima che sia trascorso.
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Tags: promemoria, riflessione, tempo
sabato, maggio 19, 2007
Un viaggio chiamato amore
Penso anche alla ragazza americana in visibilio mentre le parlavo di una nazione antichissima e minuscola costruita in cima a una montagna. Dove sono stato. Che poi è San Marino, e a volte non ci si pensa neppure a quanto sia incredibile questo stato. Guardo questa cartina, mai più a nord di Copenaghen, mai più a sud di Granada. Mai a ovest di Siviglia o a est di Skhiatos. Che è un isoletta greca sperduta dove si gira solo in scooter, perchè di strade non ce ne sono. Guardo le migliaia di chilometri attraverso l’Italia. Con la famiglia, d’estate. Con gli amici, nei weekend. Con la squadra, per andare a correre. O da solo, in macchina, duemila chilometri in quattro giorni. Tra alberghi a quattro tre due una stella, stazioni, anche qualche notte in strada o sulle panchine. Per lavoro, vacanza, divertimento. O forse soltanto per il gusto di viaggiare, per aggiungere un altro passo a questa avventura chiamata vita.
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Tags: italia, promemoria, spagna, viaggio
mercoledì, maggio 16, 2007
Connessioni inaspettate
Per la prima volta un cantante, che passa in questi giorni tra AllMusic e Mtv, ha messo una mia recensione in prima pagina sul suo sito. (http://www.alekama.it) Si chiama Kama, artista in gamba, al quale auguro tanta fortuna per il disco d’esordio. E per me è già un bel traguardo, che la persona della quale scrivo legga cosa ne penso. Se poi è anche contenta, tanto meglio.
Intanto ieri mattina un amico finisce in diretta su Radio Deejay, con Fabio Volo. E spara a tutta Italia una frase secolare. Complimenti davvero. La sera si riunisce la redazione del giornale web dove scrivo. (http://www.nokoss.net) Belle idee, gente attiva, propositiva. E soprattutto cultura, alternativa, a tutto tondo.
Infine sorprese della rete. Giro, cerco, tra video e musica, spunta un’intervista a un vecchio amico, che stimo ma che avevo perso di vista. E che scopro essere candidato al premio nazionale per miglior dj emergente. Anzi, se non vi costa troppo, votatelo. (http://www.trendweb.it/sondaggio.php?id=4) Si chiama Indiano, e vi assicuro che è uno che vale.
Piccole cose. Anche se, chiudendo con una frase degna di stare in un cioccolatino, in fin dei conti sono le cose più semplici ad essere quelle importanti.
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martedì, maggio 15, 2007
Seven
Perchè all’Italia, che vanta il 50% del patrimonio artistico mondiale, è andata male: solo un finalista in gara, il Colosseo. Che tralaltro rischia di non farcela, vuoi per il disinteresse della nazione o per lo strapotere numerico dei votanti indiani e cinesi. Anche se gli americani ci stanno dando una mano, giudicando dai loro commenti grazie al film “Il Gladiatore”. C’è da dire che al primo turno le cose erano andate diversamente: le prime cinque meraviglie votate dalla gente sono state la Grande Muraglia cinese, il tempio Potala a Lhasa (Tibet), il Taj Mahal (India), il Colosseo e le piramidi maya di Chichèn Itzà (Messico). Torre di Pisa settima ma dall’altra parte Basilica di San Pietro sessantunesima, dietro lo stadio olimpico di Monaco e la ruota panoramica di Londra. Appena davanti al canale di Panama. A sua volta davanti al duomo di Milano.
E alla fine gli esperti hanno mescolato epoche, stili, strutture: sono piovute critiche sulle esclusioni celebri, ma i giochi sono fatti. Non ci resta che provare a spingere il nostro timido Colosseo alla conquista di un posto che gli spetta.
Per la cronaca, i finalisti: Acropoli (Atene -Grecia), Alhambra (Granada - Spagna), Tempio di Angkor (Cambogia), Piramidi di Chichèn Itzà (Messico), Statua del Cristo (Rio - Brasile), Colosseo (Roma - Italia), Moai (Isola di Pasqua - Cile), Torre Eiffel (Parigi - Francia), Grande Muraglia (Cina), Basilica di Santa Sofia (Istambul - Turchia), Tempio di Kiyomizu (Kyoto - Giappone), Cremlino (Mosca - Russia), Macchu Picchu (Perù), Castello di Neuschwanstein (Schwangau - Germania), Petra (Giordania), Piramidi (Giza - Egitto), Statua della Libertà (New York - Usa), Stonehenge (Gran Bretagna), Opera House (Sydney - Australia), Taj Mahal (Agra - India), Timbuktu (Mali).
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Tags: bellezza, colosseo, sette meraviglie
lunedì, maggio 14, 2007
L'auberge espagnole
Ho come l’impressione di un cambiamento nell’aria. Forse gente che va, gente che viene. Perchè sta arrivando chi si farà qua l’estate, per lavorare, stare un po’ al mare, imparare lo spagnolo. In fondo nei prossimi mesi dicono che passeranno di qui qualcosa come sei milioni di turisti. Intanto chi è qui per studiare inizia a completare progetti, preparare esami. Si ha tutti un po’ meno l’intenzione di stare in aula e in biblioteca e un po’ più la necessità di starci.
Fatto sta che venerdì sera festa in spiaggia, ancora freddo nell’aria ma sabbia che scotta. Cinque spagnoli, tre francesi, un’americana, novantotto italiani. Sabato festa in appartamento, qualche tedesco in più ma italiani che spuntano da ogni angolo. Penso sia perchè gli italiani non si tirano mai indietro quando c’è da divertirsi. E non è detto in senso negativo. Si può benissimo studiare, lavorare, imparare, progettare di giorno, senza lasciarsi però assorbire da tutto questo. Senza essere il proprio lavoro, senza tagliare tutto il resto, anche con un esame che incombe. Cosa che uno svedese o un giapponese penso non farà mai. Per via di una mentalità che apprezzo ma non condivido; o meglio, non in assoluto. Non tutta la vita, non in ogni occasione, in ogni istante.
Così il mio appartamento spagnolo (o il mio auberge espagnole, che fa più fascino), la mia vita spagnola, è sempre più bianca rossa verde. Che poi “auberge espagnole” è il titolo di un film che parla di un ragazzo che va in erasmus in Spagna con tutti i luoghi comuni che ne seguono, con la danese che mangia solo biscotti al burro, col tedesco e le lattine di birra, con l’italiano uè uè. E me lo devo vedere. Per dare un tocco internazionale a questa Little Italy.
giovedì, maggio 10, 2007
Fine primo tempo
In un certo senso anche Valencia si prende una pausa. Dall’America’s Cup, dalle migliaia di turisti accorsi da ogni angolo del mondo. Fine dei gironi eliminatori. In attesa di due battaglie senza esclusione di colpi per designare i finalisti. New Zealand contro gli spagnoli, Luna Rossa contro gli americani. Mentre tutti gli altri equipaggi salutano, dando appuntamento alla prossima edizione. Splendidi i sudafricani, gli italiani, a sorpresa anche i tedeschi. Simpatici, sportivi, spettacolari, nell’ultima parata all’ingresso del porto. Un attimo di stacco e poi via, tra le onde, più veloci di prima.
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martedì, maggio 08, 2007
Come un pomeriggio d'estate
Tappa obbligata a Alboraia. Così finalmente ho visto un campo di chufa. Forse addirittura una serra. Di questa strana pianta che si coltiva solo qui e dalla quale si estrae una bibita, l’horchata. O orxata in valenciano. Che poi neanche lo so come è fatta una pianta di chufa. Come d’altronde non distinguo farro, miglio, soia... Forse il granturco si, se non sbaglio è quello con le pannocchie. E poi a mia discolpa c’è da dire che non è il periodo migliore per riconoscere le piante, dai campi spunta solo qualche germoglio, un abbozzo di foglia, punti verdi su distese assolate come bottoni su una camicia. Un senso generale di tranquillità che contrasta con la città lontana, con le schiere di macchine rese roventi dal sole, con i disegni della tangenziale sul territorio. E che si sposa invece col mare, placido, all’orizzonte.
E da questa strana realtà esce pure un gruppo di musica elettronica. Orxata Sound System. Che ancora non ho sentito, ma mi ha messo la curiosità addosso. Perchè guardandomi intorno proprio non riesco a immaginare i coltivatori con i loro carretti di chufa e la drum ‘n bass in cuffia.
lunedì, maggio 07, 2007
Dizionario casalingo
Tralasciando il fatto che Valencia è piena di italiani, per essere nell’era della comunicazione abbiamo ben poche cose da dirci. E’ semplice, uscire, acquistare, divertirsi, capire. Andare a fare la spesa. Scaffali ordinati con immagini esplicative, banchi verdure contrassegnati da numeri. Una volta alla cassa rispondere ‘no’ in automatico a una qualsiasi frase della cassiera, che può porgervi solo due domande: se avete una tessera punti o se per caso non avete quei settantatre centesimi per evitare un resto complicato. Poi prendere un autobus, una metro. Con i loro schermi informativi, gli orari e i percorsi stampati chiaramente. Pagare una bolletta, è sempre questione di numeri, carte di credito. Guardare la televisione, leggere un giornale, ascoltare la radio, ora si può fare tranquillamente con un computer, e nella lingua preferita. Si può addirittura scrivere e parlare con gli amici a casa, lontani ma con il nostro stesso patrimonio di parole e modi di dire. E poi esistono tanti lavori nei quali non è richiesta alcuna brillante parlantina. Anzi, se non si parla meglio, si perde meno tempo.
Forse è per questo che tanti stranieri non parlano bene la lingua del paese in cui vivono. Perchè se un italiano vive con la sua famiglia italiana e non ha una grande voglia di parlare con la cassiera, il panettiere, il vigile, il meccanico, non sono certo quest’ultimi che insistono sulla conversazione. Così come accade a un cinese in Italia o a un marocchino in Francia. Fatti, non parole. Fino alle estreme conseguenze.
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venerdì, maggio 04, 2007
Scala di grigi
Mare nero, cielo scuro, pioggia fitta, volti nervosi di persone che passeggiano, estate che resta in sala d’attesa. Il mondo disegnato in scala di grigi, città irriconoscibile dopo il caldo dell’ultima settimana. Alberi fioriti che sembrano stingere i loro colori, rami che si piegano verso terra, foglie pesanti per la l’acqua caduta.
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giovedì, maggio 03, 2007
Generazione market
Giravo tranquillamente alla ricerca di un dvd, che puntualmente non ho trovato. Perchè solitamente se cerchi un oggetto preciso quello ti sfugge sempre, ma è ugualmente difficile uscire indenni dalla quantità di immagini e promozioni che ti si rovescia addosso. Ovvero, una volta dentro, si finisce sempre per comprare qualcosa. In Spagna c’è una catena di centri commerciali che si chiama El Corte Ingles. Nome che deriva da un negozietto di sartoria dalla quale è nato questo impero, che ora vende veramente tutto e accompagna le esistenze dello spagnolo medio. Piano terra ingombro di libri, cd, film, giornali, riviste. Superamercato alimentare nel sottosuolo. Primo piano di profumeria e articoli per la casa. Tre piani di abbigliamento, giustamente divisi: uomo, donna, bambino. Magari anche un piano di moda giovane. Mobili, arredamento, elettrodomestici, informatica, giardinaggio, ferramenta. Fotografi, ottici, punti assistenza, bar, ristoranti, oggettistica a profusione.
Anche se ciò che mi affascina di più è sempre il reparto sport. Che mostra in tutto il suo splendore i paradossi della vita moderna. Una parete è piena di scarpe studiate per avere le migliori performance correndo a tre minuti il chilometro, quando si corre solo per prendere il bus. Ci sono orologi che reggono la pressione di trecento metri d’acqua, e forse si va una domenica ogni tanto in piscina. Con l’orologio lasciato nello spogliatoio, ben inteso. Nel reparto mare ecco otto modelli di canoa. Vorrei proprio sapere quante canoe vendono al giorno. Poi mazze da golf, quattrocento euro cadauna: motivo in più per non giocare a golf. Macchine da palestra, panche, pesi.
Così uno si può fare la sua corsetta tranquilla sul tapis roulant, senza caldo, senza pioggia, senza vento. Senza poter conoscere mai la sensazione che si prova correndo dieci chilometri sotto l’acqua o bruciati dal sole.
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lunedì, aprile 30, 2007
Ping Pong
Ormai la Cina è una realtà, concreta, che avanza. Cuce più vestiti e scarpe di chiunque altro al mondo. E’ il primo produttore di giocattoli. E’ lo stato che vende più televisori. In fondo, se ci si pensa bene, un essere umano su sei è cinese. Ed è una nazione che coniuga un’incredibile crescita tecnologica con un’arretratezza diffusa. Infatti è uno dei pochi paesi al mondo ad usare ancora il carbone, di cui è ricchissima. Carbone che nell’immaginario collettivo è collegato a treni del far west, a vapore; beh, lì ci sono davvero.
Ma la Cina è anche il maggiore investitore in energie rinnovabili. E’ il paese con la prima centrale eolica a levitazione magnetica. Cosa sia, come funzioni e perchè, proprio non ne ho idea. L’unica cosa che ho capito è che lavora meglio di una centrale eolica (nome più difficile uguale idea migliore), soltanto che non si può decidere quanta energia produrre. E non si può accumulare, neanche attaccando un miliardo di pile beghelli allo spinotto d’uscita.
In realtà oggi Cina batte America in una regata di vela. China Team, l’equipaggio peggiore che accumula chilometri di distacco ha compiuto l’impresa sconfiggendo Oracle. Poco conta che la barca americana abbia spezzato un cavo d’acciaio in partenza lasciando che la vela di prua se ne andasse per conto suo. Poca conta che l’altra unica vittoria cinese sia arrivata per ritiro degli avversari. Il tabellone oggi recita Cina 2 America 0. Il sorpasso è iniziato.
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sabato, aprile 28, 2007
Esercizi di stile
Certo è che gli occhi del mondo sono puntati su Valencia e questa trentaduesima edizione della coppa, trasformata in un gigantesco showroom all’aperto. E allora tutto è immagine, apparenza. E gli svizzeri, prima di tutti, sanno come impressionare e dare sfoggio di ricchezza e sicurezza. Base modernissima, tre scafi in cantiere, otto barche d’allenamento, sedici gommoni, tre yacht per seguire le regate, campetto da basket, barca simulatore da venti metri, decine di biciclette elettriche. E merchandising sfrenato, beninteso.
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Tags: alinghi, america's cup, valencia
giovedì, aprile 26, 2007
Altri mondi
E’ stato scoperto un nuovo pianeta. L’ultimo di una lunghissima serie. La buona notizia è che è uguale alla Terra. Leggermente più grande, ma pare per il resto molto simile. Si trova verso la costellazione della Bilancia, a solo 20,5 anni luce di distanza: tante rocce sicuramente, forse anche alberi e prati fioriti. Perchè la temperatura dovrebbe essere tra zero e quaranta gradi, quindi con acqua allo stato liquido, scoiattoli mammuth e merluzzi. Nessuna stagione anomala, nessuna siccità già in primavera, nessuna previsione di estate torrida. Se non altro perchè un anno sul simpatico pianetino dura tredici giorni. Infatti ruota attorno a una stella nana rossa, chiamata amichevolmente Giese581, decisamente più piccola del nostro Sole.
Una volta guardavamo il cielo e ci facevamo tante domande, formulavamo ipotesi, senza poter mai avere nessuna conferma, nessuna conoscenza sulla quale lavorare. Lentamente abbiamo scoperto l’immensità che ci sta intorno, pezzo dopo pezzo, anche se la strada da percorrere è sempre lunghissima. E ogni nuovo tassello che aggiungiamo alla nostra mappa celeste riapre l’affascinante ipotesi che ci sia qualcun altro, là fuori, oltre a noi.
Chissà, forse proprio oggi gli abitanti del pianetino potrebbero aver scoperto la Terra. E potrebbero viaggiare con la mente fantasticando su altri mondi.
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martedì, aprile 24, 2007
Pisa - Barcelona sola andata
Perchè come d’improvviso ieri notte ho capito che l’aeroporto chiude, se non ci sono voli. Esattamente tra l’una e le quattro e mezza. E fuori fa ancora freddo, specie per chi come me ha lasciato a casa la giacca con baldanzoso spirito estivo. E quindi via, attraverso tutta la città fino a piazza dei miracoli, deserta, splendida. Solo piccole luci e bianche cattedrali, prati verdi nel centro storico, riflessi immobili sull’Arno. Poi ore di aeroporto, cancellazioni, ritardi. Fino a perdersi finalmente nella metropoli catalana, forme moderne e primitive, confusione e centro del mondo. Impressioni di bellezza e luce, ampi respiri d’arte e dinamismo. Dalla piccola piazza fino alla folla della Rambla, passando per il quartiere gotico, Montjuic, il porto, il villaggio olimpico. Una città che in un questa splendida giornata cede il grigio dei palazzi per rinascere in un tripudio di musica e colori.
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lunedì, aprile 23, 2007
Rosa dei venti
Quando si parla di elezioni l’Europa si scuote. Va in scena proprio in queste ore il primo turno del duello per le presidenziali francesi. E tra un Sarkozy e una Royal mi è difficile capire quanto in realtà la mia vita potrà cambiare per opera di uno di questi personaggi. L’unica cosa che mi è chiara è che in Francia o sei da una parte o dall’altra. Come dovrebbe essere. O meglio non tutto è o bianco o nero. Ma ci sono programmi chiari, posizioni precise, obiettivi diversi. Ci sono candidati che parlano nelle banlieu solo se hanno qualcosa da dire, qualche progetto in mente. Non come i politici italiani che parlano sempre di tutto e questa sera non perdono l’occasione per andare in tv a tifare per diverse fazioni. Quindi scegli, o questo o quello, e sai cosa ti aspetta.
In Italia invece la differenza non c’è: partiti identici da una parte e dall’altra, declinazioni di una stessa identica origine. Come quando si legge una rosa dei venti con i punti cardinali: nord, nordnordest, nordest, nordestest, est. E’ la stessa cosa: sinistra, sinistra radicale democratica, sinistra democratica centrista, sinistra destrista accentrata e così via...
Ma la giornata di oggi è soprattutto la classica domenica nella quale lo sport fa da padrone e infila emozioni una dopo l’altra. L’Inter vince lo scudetto, il quindicesimo della sua storia, esultanza tutta la notte in piazza duomo. Prima vittoria esterna del Parma, esultanza tutta la notte a casa mia. E’ anche la prima volta che vedo Valentino Rossi arrivare decimo dopo essere partito in testa, colpa delle gomme che praticamente si sciolgono. Intanto tornando agli scudetti il Celtic in Scozia vince il quarantunesimo. In Francia è il Lione a conquistare il titolo. Nel tennis Nadal batte Federer, Italia femminile sconfigge Cina. Domani riparto per Valencia, e vado a vivere un po’ di sport in diretta, con l’America’s Cup e che mi attende.
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Tags: america's cup, elezioni, francia, inter, scudetto
sabato, aprile 21, 2007
Fiducia da strada
Penso che non c’è più fiducia nel prossimo. Forse a ragione, di questi tempi è difficile pensare alle cose semplici. Come che un passante voglia aiutarti senza guadagnarci qualcosa. Penso anche che i luoghi comuni si radicano sempre di più nelle nostre menti. Che in fondo le dicerie, le generalizzazioni, sono le vere caratteristiche di un popolo. Mi hanno detto che i norvegesi sono freddi e scostanti. Che gli italiani all’estero si fanno riconoscere perchè parlano sempre con ragazze e urlano per le strade. Che gli inglesi al pomeriggio bevono tè. Ho visto giapponesi e tecnologia, tedeschi e birra, spagnoli e paella, brasiliani e calcio. Tutto diventa sempre più squadrato, omologato. Copia di una copia.
Post Scriptum. A Valencia intanto, dopo quattro giorni di bonaccia, torna il vento e parte l’America’s Cup. Mascalzone Latino compie l’impresa e batte i neozelandesi. Luna Rossa vince facile. E per questa volta devo accontentarmi di festeggiare davanti alla tv.
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Tags: bologna, giappone, italiano, luoghi comuni
mercoledì, aprile 18, 2007
Mille più uno virgola otto
Mille contatti. A tanto è arrivato questo piccolo blog in poco più di due mesi di vita. Che poi i visitatori cosìddetti “unici” sono più o meno trecento. Ovvero ognuno ha aperto la pagina e poi se la è letta tre volte. Magari ha solo guardato le figure. Magari ha cambiato subito, per sbaglio, per volontà, per disinteresse. Restando nel tempo perfetto degli 1,8 secondi. Questo il tempo di visualizzazione medio di una pagina web, a detta di studiosi di comunicazione.
In un informazione che si fa caotica, rapida, nella quale i tempi di caricamento sono azzerati così come quelli di consultazione. Si dice sempre che l’Italia vanta più scrittori che lettori, che il fenomeno blog affascina intere generazioni improvvisamente bisognose di parlare della propria vita al mondo. Di fatti banali ma anche di riflessioni profonde, di semplici racconti o di complesse spiegazioni. “Settantuno milioni di blog. Alcuni di essi devono essere buoni”. Così recita un popolare sito di bloggers.
Certo non ho la pretesa di considerare buono o letterario ciò che scrivo. Sono soltanto le parole di un viaggio, delle impressioni colte giorno per giorno. Un diario che sfoglio per ricordare momenti, persone, esperienze. Ma resta pur sempre il piacere di incontrare qualcuno lungo la strada che si fermi ad ascoltare ciò che hai da raccontargli.
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martedì, aprile 17, 2007
Immagini
Guardo le foto scattate che mi parlano dei colori splendidi dell’Andalusia: dalle maglie variopinte appese sui balconi, ai giardini fioriti, alle volte dipinte, alla vespa gialla delle poste. Penso alle risate e alle notti al freddo, a Charlie Chaplin, ai panini e al gaspacho in compagnia di Paolo, Giulio e Ale. Che ha raccontato tutto come meglio non si potrebbe: Home Renty Home
Oggi ritorno nella vita valenciana che apre le porte alla America’s Cup. Regate annullate per poco vento ma splendido sole primaverile, conquilina bruciata al mare e aria di festa.
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Tags: america's cup, andalusia, chaplin, valencia, viaggio
domenica, aprile 15, 2007
Faccio cose, vedo gente
Fatto cose e visto gente, dormito tra autobus e amici, strade e stazioni, camminato tra tanta pioggia e poco sole. Sospirato davanti all’arte araba, incantato da Goya, Velasquez, Raffaello, stupito ancora una volta dalle opere immense e stupende dell’uomo. Incontrato tante persone, mangiato quando capita, pensato di voler viaggiare sempre. Provato a vivere le città non da turista, evitando le grandi masse, gli americani coi cappellini andalusi, i tedeschi con infradito e cappotto, le gite di studenti annoiati. Percorso ogni vicolo in disparte, dimenticato, seduto in ogni piazza e su ogni gradino, respirato l’aria di un paese senza fretta, senza correre, senza la pretesa di conoscere tutto. Lasciandosi semplicemente pervadere dall’ambiente attorno.
Perchè ogni città ha una storia da raccontare e un volto nascosto che svela solo a chi ha il coraggio di essere paziente.
domenica, aprile 08, 2007
Made in Andalusia
Valigia che sembra uno zaino. Anzi, zaino che sembra una valigia. Vuota. Perchè non so cosa prendere su, non so neanche di preciso dove sto andando. Voci di corridoio parlano di Granada, Cordoba, Siviglia, Madrid. Un po’ da amici di amici, un po’ sulla strada. Immancabile macchina fotografica, monodose di gaspacho, vaschetta di pasta per sopravvivere domani che tutto è chiuso. Immagino milioni di spagnoli che vanno al mare, col freddo, le nuvole. E io che indosso quattro maglie per non gelare di notte. Certo, fossi andato a studiare in Islanda sarebbe stato peggio.
Ho l’immancabile guida dell’Andalusia anni sessanta, ricordo di un viaggio di qualche parente hippie. Una cartina di Siviglia, con indicazioni in italiano, forse trovata nell’uovo di Pasqua. Gli appunti di storia del jazz, la voce di Billie Holiday in testa. Scarpe per camminare, pantaloni arrotolati nella borsa, occhiali viola a goccia da figlio dei fiori, braccialetti che non servono a niente.
Certo è che il blog se ne stara zitto per un po’, a meno di improbabili connessioni wifi (inteso come senza fili ma anche senza computer) in giro per la Spagna. Solo un paio d’ore. E via.
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Consigli per gli acquisti
Voglio fare un po’ di pubblicità. Perchè poi qualcuno va in vacanza a Valencia, pensa “adesso mi cerco su internet qualche posto carino dove andare la sera mangiare tacos e sentire gente col sombrero che suona le maracas” e invece non trova niente.
E poi la strada. Che è il vero punto di ritrovo di una città, come da noi penso non sia più. Con due chitarristi fantastici in piazza alle cinque del mattino. Con gli spagnoli orgogliosi e un po’ molesti. Con gli italiani, sempre e comunque. Con i portoghesi, in cerca di festa. Con tutti coloro che semplicemente si divertono con le persone con cui stanno.
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giovedì, aprile 05, 2007
Pioggia indifferente
Mi sono trovato a pensare che le cose cambiano significato a seconda di come le viviamo. C’era un prato, vicino a casa, quando ero bambino. Giocavo a calcio in mezzo ai fiori bianchi e gialli, alla cavallette. Solo d’inverno mi accorgevo che in realtà il prato era una discesa , perchè scendevo con lo slittino sulla neve. D’estate non mi rendevo conto che l’erba in realtà si inclinava piano piano continuamente. Ora capisco perchè era più facile segnare in una porta piuttosto che nell’altra. O come quando si va in vacanza al mare, un giorno piove e si pensa che non è giusto e che di sette giorni già uno si è bruciato. Poi magari qualche mese ci vivi al mare, e dopo un po’ capisci quella perfetta armonia, senti i temporali che arrivano, i venti che soffiano e le maree che cambiano. Ma il freddo e la pioggia di questi giorni proprio non me li aspettavo. Sarà che ancora non sento “mia” questa città, continuo a viverla di passaggio, distrattamente.
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Tags: luoghi comuni, tempo
martedì, aprile 03, 2007
Italian pride
Mi precipito al porto, rapido giro tra le basi dei team e poi sdraiato in un prato, davanti al maxischermo. Come se fossi sul divano di casa. Con la differenza che qui mi alzo, mi giro verso il mare e vedo davvero gli equipaggi che lottano tra acqua e vento. Ma seguire una regata è piuttosto complesso, è più facile avere una ripresa dall’elicottero, trenta gommoni con telecamere, simulazione virtuale e commento tecnico. In spagnolo, pessimo tralaltro.
Di fianco a me è seduto il figlioletto di un grinder di Oracle. Che non sta mai zitto (il figlio, non Oracle). Poco più in là ci sono le riserve svedesi, il cuoco dei sudafricani, un massaggiatore tedesco.
Fatto sta che la gara è stupenda: errore enorme di Alinghi, campione in carica, proprio in partenza. Sfida apertissima, condizioni instabili. Come per magia due barche italiane, perfette, davanti a tutti, con Luna Rossa che arranca nelle retrovie. Figlioletto che commenta “china sucks”, quando la barca del papà si trova a lottare coi cinesi in ultima posizione. I più forti faticano, Alinghi recupera, l’Italia lanciata verso la prima vittoria. Quando proprio nell’ultimo quarto di gara il vento sparisce in ogni angolo di mare, le vele si sgonfiano, si rompono, si incastrano. Tranne quella di Oracle, che passa tutti e vince. Secondi i sudafricani che se non altro per il nome (Shosholoza) qualcosa si meritano. Mascalzone Latino terzo, Luna Rossa settima, +39 soltanto decima dopo un’ora al comando. Ma è solo l’inizio.
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Tags: +39, act 13, america's cup, oracle, valencia
lunedì, aprile 02, 2007
Quota quattromila
Quattordici ore di sonno e via, come nuovo.